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Samuele.

Ultimo del giudici d'Israele. Visse intorno all'anno 1000 a.C., quando “non c'era re in Israele o ognuno faceva quello che gli sembrava meglio” (Giudici, 17, 6; 19, 1). La Bibbia racconta che la nascita di S. avvenne in modo miracoloso: sua madre Anna, che era sterile, fece voto al santuario di Silo che, se Dio le avesse donato un figlio, lo avrebbe consacrato al suo servizio. Il bambino nacque, fu chiamato S. e, una volta cresciuto, venne condotto al tempio di Silo, al servizio del sacerdote Eli. Ben presto ottenne una posizione di rilievo, guadagnandosi in Israele la fama di grande profeta. Divenne giudice in un periodo particolarmente travagliato che vide i Filistei avanzare minacciosi dalla costa, sconfiggere Israele nella battaglia di Ateq e catturare l'Arca dell'Alleanza. S., rendendosi conto che l'istituto dei giudici si rivelava sempre più inadeguato alle condizioni del Paese, finì per assecondare il desiderio del popolo di avere un re e sancì ufficialmente la nascita della Monarchia. Fu eletto Saul (forse nel 1040 a.C.), che divenne la suprema autorità politica, mentre S. mantenne per sé il potere religioso. A Saul, con cui S. venne ben presto in contrasto, succedette poi il giovane David. La storiografia moderna tende, in genere, a ridimensionare l'importanza di S. nella storia d'Israele (XI millennio a.C.). ║ Libri di S.: due libri storici (considerati tutt'uno nei manoscritti ebraici) che appartengono al gruppo dei cosiddetti Profeti Maggiori; la traduzione dei Settanta e la Volgata preferiscono la denominazione di Libri dei Re (I e II), da unirsi, come tali, al III e al IV (V. RE, LIBRI DEI). L'opera si occupa del passaggio dal governo dei giudici a quello dei re; la particolare attenzione prestata alla nomina a re di David si giustifica con lo scopo medesimo dell'opera che intende dimostrare, appunto, la legittimità della dinastia davidica. Il contenuto dei due libri può essere suddiviso in tre parti: storia di S., vicende dell'Arca e consacrazione di Saul, che elegge Galgata a capitale (I Samuele, 1-12); storia di Saul, dai suoi contrasti con S. alle guerre contro i Filistei sino alla morte, e vicende immediatamente antecedenti l'ascesa al trono di David (I Samuele, 13-31); storia del Regno di David (II Samuele, 1-24). David, dunque, è l'indiscusso protagonista del secondo libro; non solo: anche in gran parte del primo libro troneggia la sua figura, impegnata in una lenta, ma inesorabile conquista del trono tesa a estromettere definitivamente Saul dal gioco del potere. Sebbene il Talmūd identifichi con assoluta certezza in S. l'autore dei libri omonimi, ciò risulta altamente improbabile: S., infatti, morì prima che avvenisse una parte degli avvenimenti narrati. Ciò nondimeno, il disegno ben delineato e la notevole organicità dell'opera rivelano l'unicità dell'autore; ciò se si eccettua una probabile seconda redazione di alcuni episodi (ad esempio, l'introduzione di David alla corte di Saul), talvolta realizzata neppure in forma completamente organica. Le fonti utilizzate sono numerose e tutte contemporanee o di poco posteriori agli avvenimenti narrati (secc. X-XI); tra esse si ricordano: il cantico di Anna, il lamento di David per Saul e quello per Abner, l'inno e il testamento di David. Con le sue descrizioni vivaci e la raffinata introspezione psicologica dei personaggi, i Libri di S. costituiscono un'opera di grande valore artistico, carattere che non mina, tuttavia, l'attendibilità storica dei medesimi.