Isola (178 kmq; 4.000 ab.) della Grecia,
situata nella parte settentrionale del Mar Egeo, nel nomo dell'Hèvros. Il
centro principale è Samptracia, detta anche
Chora, presso la costa
nord-occidentale dell'isola, in cui si raggruppa la quasi totalità della
popolazione. • Geogr. - A eccezione di un terzo del territorio, occupato
da colline, l'isola è prevalentemente montuosa (il Monte Fengari, 1.586
m, rappresenta la massima altezza). • Econ. - Il carattere montuoso
dell'isola offre scarse possibilità di sviluppo all'agricoltura (olivi,
vite e cereali) e ai pascoli. L'economia di
S. si basa quasi interamente
sulla pesca. • St. - Abitata dai Cari, dai Traci e, infine, dai coloni di
Samo (VIII sec. a.C.), l'isola ebbe parte nella prima (478 a.C.) e nella seconda
(378 a.C.) lega navale attica. Fu poi conquistata dai Macedoni e, in seguito, fu
contesa tra varie dinastie ellenistiche. Divenuta dominio romano, bizantino e,
in epoca medioevale, genovese, passò poi ai Turchi per tornare alla
Grecia nel 1912. • Archeol. -
S. fu un imponente centro
monumentale. I resti di tale ricchezza sono stati portati alla luce a opera
degli scavi effettuati dall'università di New York, che ha anche
contribuito alla realizzazione di un nuovo museo. Tra i reperti più
notevoli citiamo il tempio principale, costruito nel VI sec. a.C., ma
profondamente rimaneggiato due secoli dopo; intorno a esso sorgevano vari
edifici, tra cui una sala per doni votivi; un
Anàktoron; un tempio
dorico; un tempio ionico che, dalla patria della dedicante, venne denominato
Della donna milesia; un imponente altare; un teatro, risalente al II sec.
a.C., in cui si svolgevano probabilmente varie rappresentazioni legate al culto
dei misteri; uno
Ptolemàion, cominciato da Tolomeo II Filadelfo
nel 280 a.C. e portato a termine nel II sec. a.C.; la cosiddetta
Arsinoèion, un monumento rotondo voluto dalla regina Arsineo II
nel 289 a.C.; le sculture architettoniche dello
Hieròn (150 a.C.);
vario e prezioso materiale numismatico e ceramico. Proviene dall'isola, inoltre,
la
Nike di
S., ora al Louvre, dedicata da Demetrio Poliorcete a
celebrazione della vittoria navale di Salamina di Cipro. • Rel. -
S. fu la sede di un culto di tipo misterico che continuò a essere
assiduamente praticato fino alla tarda età romana. Di esso non si sa
molto, se non che garantiva ai fedeli un'esperienza iniziatica che conduceva
alla purificazione e alla conoscenza delle più alte verità. Le
principali divinità furono la Grande dea (
Axieros) e i suoi
servitori cabiri; a queste si aggiunsero in seguito Core (
Axiokersa) e
Ades (
Axiokersos), simili alle immagini del culto di Eleusi. Ai devoti
era garantita una particolare protezione, specialmente in occasione di lunghi
viaggi in mare.