Stato (2.831 kmq; 174.000 ab.) dell'Oceania, nella
Polinesia occidentale, costituito da un arcipelago posto nell'Oceano Pacifico.
È formato da una decina di isole maggiori (le più importanti sono
Savaii e Upolu) e da altre di dimensioni più modeste. Capitale: Apia
(sull'isola di Upolu). Ordinamento: Repubblica indipendente nell'ambito del
Commonwealth. Il capo dello Stato viene eletto ogni cinque anni dall'Assemblea
legislativa; il potere esecutivo compete al Gabinetto dei ministri (presieduto
da un primo ministro), responsabile di fronte all'Assemblea legislativa, mentre
quest'ultima, che detiene il potere legislativo, è costituita da 49
membri eletti per cinque anni a suffragio universale. Moneta: dollaro delle
S. (
tala). Lingue ufficiali: inglese e samoano. Religione:
protestante. Popolazione: è costituita da Polinesiani.
GEOGRAFIA
Tutte le isole sono di origine vulcanica e per
lo più montuose. Le coste sono bordate da barriere coralline, soprattutto
nella parte orientale dell'arcipelago. Il clima è di tipo equatoriale,
con irrilevanti escursioni termiche stagionali; le precipitazioni che d'inverno,
per influenza degli alisei di Sud-Est, sono periodiche, d'estate si fanno
irregolari e sono spesso accompagnate da rovinosi uragani. La vegetazione
è lussureggiante, costituita in massima parte da specie utilizzate come
il cocco, il pandano e l'albero del pane. Tra le altre colture si distinguono il
cacao, l'albero della gomma e il banano.
Cartina delle isole Samoa
ECONOMIA
L'economia si basa sull'agricoltura, che
assorbe il 60% della manodopera disponibile e produce soprattutto copra e cacao,
banane e noci di cocco; sviluppati sono pure la pesca, lo sfruttamento
forestale, l'allevamento bovino e suino; nettamente inferiore, invece, è
l'importanza del turismo, ancora in via di sviluppo, e del settore secondario,
rappresentato da piccole industrie alimentari e di lavorazione dei prodotti
locali. Un ruolo importante per l'economia del Paese è svolto anche dalle
rimesse che gli emigrati (per lo più in Nuova Zelanda) inviano in patria
consentendo di porre rimedio, almeno in parte, al deficit della bilancia
commerciale. Le comunicazioni esterne si avvalgono dei due porti di Apia e Asau,
nonché dell'aeroporto internazionale di Faleolo, nei pressi della
capitale; quelle interne di una rete stradale, asfaltata solo per il 14% della
sua estensione.
STORIA
Inizialmente governate da capi-tribù
locali, a partire dalla metà del XIX sec. questi vennero sostituiti da un
re unico. La scoperta delle
S. si deve all'olandese J. Roggeveen (1722);
in seguito L.A. de Bougainville, che le visitò nel 1768, diede loro il
nome di
Isole dei naviganti. Contese dal 1870 fra Europa, Stati Uniti e
Nuova Zelanda, nel 1899 vennero definitivamente suddivise fra la Germania e gli
Stati Uniti (V. SAMOA AMERICANE). Dominazione tedesca dal 1899, nel 1914 le
S. divennero possesso della
Nuova Zelanda che nel 1920 le ottenne in mandato dalla Società delle
Nazioni e nel 1947 in amministrazione fiduciaria dalle Nazioni Unite. Anche dopo
la conquista dell'indipendenza da parte delle isole nel 1962, la Nuova Zelanda
non smise di occuparsi dei rapporti fra queste e il Commonwealth fino al 1970,
anno in cui le
S. divennero un membro a tutti gli effetti. Nel 1962 fu approvata la Costituzione. Nel 1982 il Governo del primo ministro Tupola Efi fu rovesciato da Tofilau Eti Alesana, che rimase in carica per 16 anni; nel 1998 venne sostituito da Tuila'epa Sailele Malielegaoi, riconfermato alle elezioni del marzo 2001.