Antica città della Palestina
centrale, che sorgeva sul colle dove oggi sorge il villaggio di Sebastiyya, in
Cisgiordania. • St. - Fondata nell'880 a.C. da Omri, sesto re d'Israele,
fu la capitale del Regno ebraico d'Israele e di Samaria, e venne abbellita e
fortificata dai successori Acab e Geroboamo II. Più tardi si
ribellò ripetutamente al vassallaggio impostole dalla Siria,
finché l'assiro Sargon la espugnò (722-721) e la distrusse,
deportando gli abitanti in Assiria e ripopolando la città con altre genti
cadute in mano assira; queste, mescolatesi ai pochi israeliti rimasti, formarono
la stirpe dei Samaritani. Sottomessa e nuovamente demolita da Alessandro (331),
da Tolomeo, da Demetrio Poliorcete e da Giovanni Ircano (108), la città
fu ricostruita da Pompeo Magno (53) e ceduta da Augusto a Erode il Grande (27
a.C.), il quale la ribattezzò
Sebaste (cioè Augusta), nome
conservatosi nell'attuale villaggio. La religione cristiana vi fu introdotta
verso l'80-100 dal diacono Filippo. Con Settimio Severo
S. divenne una
colonia romana, ma incominciò presto a decadere, parallelamente alla
progressiva crescita della vicina Neapolis (Nablus). • Archeol. - Gli
scavi degli anni 1908-10 e 1931-35 riportarono alla luce le rovine della
città: accanto a vasi, avori, amuleti, scarabei di tipo egizio,
òstraka con iscrizioni paleo-ebraiche, si distinguono numerose
vestigia di monumenti romani quali il tempio di Augusto, il tempio di Erode, il
tempio di Persefone, un'ampia via colonnata, il foro, il teatro, la basilica,
l'ippodromo, una grande porta con due torri laterali e il mausoleo nella
necropoli. Degna di nota, inoltre è la chiesa di San Giovanni Battista
che i crociati costruirono nel 1165, collocando nella cripta le tombe del
Precursore e dei profeti Eliseo ed Elia.