(dal latino
psalterium, der. del greco
psaltérion, der. di
psállo: cantare accompagnandosi
con la cetra). Mus. - Antico strumento musicale di origine orientale, a forma di
triangolo o di trapezio, con corde tese. Simile alla cetra, si suona con le dita
o con un plettro. Fu introdotto in Europa nell'XI sec. Il
s. tedesco
(
dulcimer) si suona percuotendo le corde con due bacchette. • Rel.
- Denominazione corrente del libro biblico dei
Salmi e, in particolare,
di una raccolta di 150 salmi da suddividersi nei giorni della settimana in base
alle ore canoniche. Estratto dalla Bibbia per usi catechetici e liturgici, il
libro costituì presto un manuale di preghiere e di canti a sé
stante. Attualmente, il
s. forma anche l'ossatura del
Breviario: i
salmi, infatti, occupano la parte principale di ogni ora canonica (mattutino,
terza, nona, vespero, ecc.), e da essi deriva la quasi totalità dei
responsori e delle antifone. Il nome della raccolta deriva dal termine greco
psaltérion, che indicava lo strumento musicale (V. SOPRA)
utilizzato per lo più nell'accompagnamento del canto dei salmi. Dal rito
israelita, il canto del salmo passò poi a quello cristiano, sotto forma
di canto responsoriale, che veniva eseguito su melodie gregoriane. Con l'avvento
della musica polifonica, l'interesse dei compositori si rivolse ai testi dei
salmi e così, in epoca rinascimentale, non pochi furono i mottetti tratti
dal
s. Nel XVI sec., in particolare, fiorì in Italia la pratica
liturgica di armonizzare a quattro voci la melopea (canto fermo) dei toni
salmodici, nello stile detto
falso bordone. Più spettacolare fu il
salmo-mottetto, talvolta concertato con strumenti o grandiosamente policorale e
ricco di effetti d'eco, di cromatismi e di complesse figurazioni ritmiche. Verso
la metà del XVII sec., infine, si affermò il salmo-cantata, con
basso continuo e una o due voci solistiche. Tra i compositori italiani di salmi
furono celebri: P.G. da Palestrina, B. Marcello, A. Vivaldi, C. Monteverdi; fra
i romantici si distinsero: F. Schubert, F. Schumann, F. Mendelsshon, J. Brahms,
G. Donizetti. Nella più qualificata produzione post-romantica e
contemporanea emergono le composizioni di A. Honegger, Z. Kodály, I.
Stravinskij, G. Petrassi, A. Schönberg. ║ Per estens. - Libretto che
conteneva brani didascalici, tra cui vari salmi, che veniva utilizzato in
antichità per insegnare a leggere. • Arte - Libro di preghiere a
uso dei laici, ricco di illustrazioni di vario tipo: raffigurazioni letterali,
allegoriche o simboliche del testo, episodi del Vecchio o del Nuovo Testamento
cui paiono riferirsi le parole di David, nonché scene della vita di David
come autore, re o musico. Sono da ricondurre all'ambito bizantino il
S.
Chludov del IX sec. (Mosca, Museo storico) e due
s. cosiddetti
aristocratici, con illustrazioni a piena pagina della vita di David: il
S. di
Parigi del X sec. (Parigi, Bibliothèque Nationale) e il
S. di
Basilio II dell'XI sec. (Venezia, biblioteca Marciana). Risale al 720 un
notevole
s. recante l'immagine di David musico, probabilmente redatto
nello
scriptorium di Canterbury, mentre appartengono al periodo
carolingio: il
S. di Corbie del IX sec. (Amiens, Bibliothèque
municipale), caratterizzato dalla presenza di iniziali figurate; il
S. di
Stoccarda del IX sec. (Stoccarda, Landesbibliothek), ricco di immagini
ispirate alla Bibbia e originalmente disposte su strisce orizzontali; il
S.
di Ultrecht del IX sec. (Ultrecht, Universiteirtsbibliotheek), corredato di
pregevoli disegni narrativi collocati su tre colonne di scritto, nelle versioni
gallicana, romana ed ebraica; il
Psalterium aureum dei secc. IX-X (San
Gallo, biblioteca dell'Abbazia), interamente scritto in lettere d'oro, con
iniziali a pagina intera e raffigurazioni della vita di David. Pregevoli sono
pure: il
S. di San Benedetto al Polirone del XII sec. (Mantova,
Biblioteca comunale), con miniature, per lo più bibliche, a scopo
didascalico; il
S. della regina Melisenda del XII sec. (Londra, British
Library), esemplare estremamente sontuoso prodotto a Gerusalemme; Il
S. della
regina Ingeborg del XIII sec. (Chantilly, Musée Condé);
il
S. di San Luigi del XIII sec. (Parigi, Bibliothèque Nationale). Da
non dimenticare, poi, sono i
s. degli
scriptoria inglesi, in cui
vennero indifferentemente affiancate storie sacre, scene profane e soggetti
grotteschi, come nel
S. di St. Albans del XII sec. (Hildesheijm, St.
Godehard) o nel
S. Arundel del XIV sec. (Londra, British Library). Nel
corso del XV sec., alla produzione dei
s. subentrò gradatamente
quella dei breviari; ciò nondimeno si distinsero, fra gli altri di
quest'epoca, il
s. pubblicato a Magonza, quello alla cui decorazione pose
mano H. Holbein il Vecchio e, infine, il manoscritto, miniato da H.
Müelich, recante i
s. confessionali musicati da Orlando di Lasso.
• Zool. - Altra denominazione dell'omaso, che costituisce il terzo tratto
dello stomaco dei ruminanti.