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Salonicco.

(o Tessalònica). Città (377.951 ab.) della Grecia, capoluogo del nomo omonimo e della regione della Macedonia Centrale. Si affaccia sul Golfo di S. a Est della foce del fiume Vardar. Centro di comunicazione tra i Paesi della penisola balcanica e quelli dell'Asia Minore, è la seconda città greca per numero di abitanti. • Econ. - Attività principale resta quella commerciale, in particolare di tipo marittimo. Tra le industrie più sviluppate ricordiamo quelle tessili (cotone, lana, seta), siderurgiche (fonderie), di trasformazione del tabacco, alimentari (birra). S. è anche centro di esportazione di tabacco, manganese, pelli. • St. - Fondata nel IV sec. a.C. da Cassandro sul territorio dell'antica Terme, ebbe il nome di Tessalonica in onore della moglie del fondatore, sorella di Alessandro Magno. Fu importante porto militare macedone e, successivamente, centro commerciale e stradale romano, al quale faceva capo la Via Egnazia. Dopo la battaglia di Filippi (42 a.C.), la città divenne la principale della Penisola balcanica, perdendo parte della sua importanza solo dopo la fondazione di Costantinopoli. San Paolo vi introdusse il Cristianesimo e già nel I sec. S. divenne sede vescovile. Dopo aver subito diversi attacchi da parte dei Goti (253, 262 e 269), la città passò all'Impero d'Oriente e, a seguito di una rivolta, subì il massacro degli abitanti su ordine di Teodosio (390). Presa più volte di mira da Goti, Unni, Avari, Slavi, Bulgari, S. andò via via perdendo importanza politica e commerciale, mantenendosi comunque una delle città più belle dell'Impero bizantino grazie alla presenza di splendidi monumenti. Dopo alterne vicende che videro protagonisti anche i Normanni, il marchese Bonifacio di Monferrato e la città di Venezia, nel 1430 fu presa definitivamente dai Turchi che ne decimarono la popolazione. Durante il lungo dominio turco S. divenne una città in prevalenza ebraica (forte la presenza di Ebrei spagnoli, sterminati dai Tedeschi durante la seconda guerra mondiale) e subì un rapido declino; solo nella seconda metà del XIX sec. poté godere di un certo risveglio economico. Sede delle numerose organizzazioni rivoluzionarie balcaniche e centro degli intrighi delle grandi potenze interessate alla questione d'Oriente, S. svolse un ruolo fondamentale durante le guerre balcaniche fra Bulgari e Greci, finché questi ultimi se ne assicurarono il possesso definitivo con la Pace di Bucarest (1913). Centro strategico internazionale nel settore balcanico durante la prima guerra mondiale, durante la seconda fu occupata dai Tedeschi dal 1941 al 1944, anno dello sbarco alleato. ║ Armistizio di S.: fu sottoscritto nel settembre 1918 tra i membri dell'Intesa e i Bulgari, che lo avevano richiesto dopo lo sfondamento del loro fronte in Macedonia. La Bulgaria accettò condizioni penalizzanti: sgombero dei territori che ancora occupava in Serbia e in Grecia; smobilitazione del proprio esercito; resa dei prigionieri di guerra dei reparti compresi nell'11ª armata tedesca; ritiro dei rappresentanti diplomatici bulgari da Berlino e da Vienna; territorio bulgaro interamente a disposizione delle forze armate dell'Intesa fino a conclusione del conflitto. ║ Convenzioni di S.: furono firmate tra Grecia e Serbia il 10 maggio 1914 e successivamente tra Grecia e Jugoslavia il 10 maggio 1923. Con esse la Grecia si impegnava a cedere alla Jugoslavia, per un periodo di 50 anni, una zona franca nel porto di S. nella quale esercitare i propri diritti doganali. Altre disposizioni vennero aggiunte negli accordi del 27 marzo 1929 e del 3 febbraio 1975, non più in vigore a partire dall'ottobre 1995. • Arte - Fin dalla sua fondazione la città venne dotata di una cinta di mura successivamente riadattata dai Romani e completamente ricostruita nel VI sec.; anche l'impianto urbanistico della città risale probabilmente all'età ellenistica, della quale sono noti un ginnasio, uno stadio e il Serapeo. Molti sono i resti di epoca romana che attestano l'intensa attività edilizia di età antonina e severiana (alcuni dei quali privati di parti importanti ora custodite in vari musei, primo fra tutti il Louvre), mentre non resta quasi nulla della più antica dominazione romana. Tra i numerosi monumenti sono degni di particolare nota: l'Arco di Galerio, eretto tra il 297 e il 305 sulla via Egnazia per commemorare le vittorie dell'imperatore sui Persiani, del quale rimangono due dei quattro pilastri decorati con bassorilievi raffiguranti scene di battaglia; la basilica di San Demetrio (V sec.), eretta sulle rovine di un complesso termale romano; la chiesa, o rotonda, di San Giorgio (V sec.), decorata con splendidi mosaici e sorta sull'impianto del mausoleo imperiale (trasformata in moschea durante la dominazione turca, è ora adibita a museo); la chiesa di Santa Sofia (VIII sec.), caratterizzata dall'imponente cupola sostenuta da due archi e dall'interno riccamente decorato da mosaici; la chiesa della Vergine dei Fabbri (1029), con affreschi risalenti ai secc. XI-XIV; la chiesa dei Santi Apostoli (XIV sec.), a cinque cupole, con resti di mosaici e di affreschi. ║ Nomo di S. (3.683 kmq; 947.864 ab.): nomo della Grecia nord-orientale, nella Macedonia, affacciato sul Golfo di S. a Sud-Ovest e su quello di Orfani a Est. Il territorio, pianeggiante nella parte occidentale e montuoso in quella orientale, è coltivato a uva, tabacco, ortaggi. Importanti anche l'allevamento, la pesca e lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo. Le industrie sono concentrate nel capoluogo.