Antica capitale della provincia romana della Dalmazia,
sulle sponde del fiume Jader. Sorgeva nel luogo dove oggi si trova
Solin
(V.). • St. - Nacque come centro di
scambio tra indigeni, coloni greci e commercianti romani. Sotto Cesare divenne
colonia romana con il nome di
Colonia Martia Iulia Salonitana, assumendo
quindi il ruolo di capoluogo della provincia dell'Illyricum Superius durante
l'Impero. Il governatore vi trovava la sua sede. La città era collegata
al resto della provincia ed era in diretto contatto con l'Italia, attraverso le
navi che partivano dalle rive del Golfo di
S. (
sinus Salonitanus).
Con Diocleziano
S. si sviluppò notevolmente; segno ne fu il
grandioso palazzo fatto erigere dall'imperatore stesso nella vicina Spalato. La
città si trovò allora divisa in due parti, la
S. vecchia e
la
S. nuova, separate da una linea muraria imponente. Nella parte nuova
sorsero l'anfiteatro, una serie di costruzioni termali, abitazioni private,
taberne, ed edifici religiosi fatti erigere da una comunità cristiana
presente in città a partire dal III sec. d.C.; nei pressi del mare sorse
il teatro. Nel VII sec. la città fu invasa da Avari e Slavi e la
popolazione si vide costretta a rifugiarsi nel palazzo di Diocleziano a
Spalato.