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Salamandra.

Zool. - Genere di anfibi urodeli salamandridi, terrestri allo stato adulto, diffusi in Europa, in Asia nord-occidentale e in Asia Minore. Vivono generalmente nei luoghi umidi e in prossimità dell'acqua, nutrendosi di insetti e altri piccoli invertebrati. Il corpo, allungato e di dimensioni modeste (lunghezza 5-30 cm), è rivestito da un'epidermide ricca di ghiandole velenifere le cui secrezioni contengono due alcaloidi tossici: la salamandrina e la salamandridina. Queste sostanze, mortali per le loro prede, nell'uomo producono effetti gravi solo se iniettate, mentre possono più facilmente provocare arrossamenti e pruriti se entrano in contatto con le mucose o con la pelle. La testa, di grosse dimensioni, ha occhi sporgenti; il muso ha forma arrotondata e la bocca è dotata di denti disposti in due lunghe serie a forma di S. Gli arti anteriori e quelli posteriori, rispettivamente muniti di quattro e cinque dita, consentono a questi animali di percorrere sul terreno anche grandi distanze. Gli adulti sono provvisti di polmoni ben sviluppati e sono privi di branchie, poiché ormai adattati alla vita terrestre. Le s. sono solitamente vivipare, tuttavia alcune di esse possono partorire nell'acqua larve branchiate o sul terreno piccoli già metamorfosati. In Italia vivono tre specie di s.: la s. giallo-nera o s. pezzata (Salamandra salamandra), la s. nera o alpina (Salamandra atra), e la s. di Lanza (Salamandra lanzai). La prima, molto comune nell'Europa centro-meridionale e nel bacino mediterraneo, può raggiungere i 32 cm di lunghezza e vivere in cattività oltre i vent'anni; il colore di fondo del tegumento è nero lucido, con grandi macchie irregolari color giallo-oro o più raramente rossastre; solo eccezionalmente i colori sono invertiti. Le femmine partoriscono fino a 70 larve ben sviluppate, lunghe circa 3 cm, che metamorfosano successivamente. La s. nera o alpina, diffusa sulle Alpi, nel Carso fiumano, in Slovenia, Croazia, Erzegovina, Albania, ove occupa le foreste montane e le praterie, dai 600 ai 3.000 m s/m., è lunga al massimo 15 cm e può vivere anche 12 anni in cattività; il corpo ha colore uniforme nero brillante. La s. di Lanza, presente nelle praterie alpine delle Alpi Cozie, è simile alla s. nera. Secondo una credenza popolare diffusa nell'antichità e tramandata attraverso l'iconografia fino al Medioevo e il Rinascimento, tuttora non completamente sparita, le s. erano considerate figlie del fuoco, perché ritenute resistenti alle fiamme e addirittura capaci di spegnerle con il solo contatto del proprio corpo; per questo motivo il termine viene usato, in senso figurato, in riferimento a persone dotate di grande resistenza al calore. ║ Seguito da specificazioni particolari, nome di altri anfibi urodeli: s. acquaiola: nome del tritone crestato (V. TRITONE). ║ S. gigante del Giappone: diffusa in Giappone, ha abitudini notturne, si nutre di pesci, rane e invertebrati acquatici e può raggiungere la lunghezza di 175 cm. ║ S. alligatore: V. AXOLOTL. • Arald. - Figura chimerica rappresentata sempre di profilo ferma sulle quattro zampe, con il collo allungato e il dorso rotondo, spesso circondata dalle fiamme, che simboleggia la costanza, la generosità e l'immortalità. • Occult. - Nella tradizione rinascimentale, termine utilizzato per indicare una classe di spiriti corrispondenti all'elemento fuoco nel quale dimorano.
Salamandra codalunga