Deserto (8.000.000 kmq) dell'Africa settentrionale, il
più vasto deserto del globo. Si estende dall'Oceano Atlantico al Mar
Rosso, con una breve interruzione solo in prossimità della stretta valle
del Nilo. A Nord si affaccia sul Mediterraneo in corrispondenza della costa
egiziana e di quella libica, a Sud si arresta alle pendici meridionali della
catena dell'Atlante in corrispondenza degli Stati maghrebini. Politicamente il
S. risulta diviso tra otto Stati: Algeria, Libia, Mauritania, Mali,
Niger, Ciad, Egitto e Sudan. • Geogr. - La regione si estende per una
lunghezza di circa 4.000 km in senso Est-Ovest e per 2.000 km in senso Nord-Sud.
║
Morfologia: il
S. è costituito da una piattaforma
tabulare di età precambriana, al di sopra della quale si trovano rocce
sedimentarie di formazione più recente. Gli elementi strutturali dello
scudo sahariano sono orientati in direzione Nord-Sud nelle zone interne, mentre
verso l'Oceano Atlantico risultano disposti con asse Est-Ovest. Spiccano diversi
massicci sedimentari o vulcanici, alcuni dei quali raggiungono altezze
considerevoli (Air, 1.800 m; Auenàt, 1.934 m; Hoggar, 3.000 m; Tibesti,
3.415 m); a parte tali vette, tuttavia, il deserto presenta un'altezza media di
300÷800 m s/m. Il paesaggio del
S. può essere distinto in tre
gruppi tipi, a seconda della differente azione erosiva del vento: le grandi aree
a dune (
erg), le piatte estensioni di pietrisco granulare costituito da
ciottoli e ghiaie (
serir) e le distese di nuda roccia levigata,
frammentata talora in schegge acute e taglienti (
hammāda). ║
Idrografia: il
S. è percorso da una rete di letti di fiumi
fossili (
uidian); esiste inoltre una vasta circolazione di acque
sotterranee, in falde a diversa profondità. Rivestono un'importanza
fondamentale per la vita nel deserto gli affioramenti della falda freatica in
corrispondenza di depressioni del suolo: qui sono possibili una vegetazione
anche lussureggiante (
oasi) e una limitata produzione agricola. Altrove
la vita vegetale è totalmente assente o si assiste a speciali adattamenti
alla siccità e al vento. La vegetazione erbacea è rappresentata da
alcune Solanacee e Graminacee, oltre che da artemisie e cespugli xerofili. Anche
la fauna presenta particolari adattamenti, in particolare per quanto riguarda il
problema della disidratazione, delle elevate temperature e delle forti
escursioni termiche (V. SAHARIANO). ║
Clima: l'aridità
del
S., come in tutti i principali deserti caldi, dipende dalla sua
ubicazione in corrispondenza delle fasce tropicali, dove alte pressioni
pressoché stazionarie determinano la mancanza quasi assoluta di
precipitazioni (100 mm di pioggia all'anno), una temperatura diurna assai
elevata (fino a 50 °C dell'aria e 70 °C della sabbia), accompagnata da
una forte secchezza dell'aria e da un'intensa irradiazione notturna. Ne derivano
oscillazioni termiche fino a 30 °C, che costituiscono un importante fattore
di disgregazione delle rocce superficiali. Elementi climatici di primaria
importanza sono i venti desertici, secchi e molto caldi, chiamati in vario modo
(
simùn,
harmattan,
ghibli, ecc.), che possono avere
differenti intensità, durata e frequenza. • Etn. - La popolazione
è costituita da Arabi e Arabo-berberi nel Nord, da Tuareg (nell'Algeria
meridionale e nel Fezzan libico) e da Tebu (dall'oasi di Cufra fino oltre il
Tibesti). Queste popolazioni, islamizzate e raggruppate in tribù,
conducono vita nomade e praticano l'allevamento e il commercio carovaniero
transahariano; nelle oasi si trovano tuttavia anche Berberi e Negri sudanesi
sedentari dediti all'agricoltura. Il contrasto tra nomadi e sedentari è
tuttora una fisionomia caratteristica del
S., sebbene il nomadismo si sia
notevolmente ridotto rispetto al passato. Riguardo alla distribuzione della
popolazione, il
S. presenta poche aree (le oasi e la valle del Nilo)
fittamente abitate da popolazione sedentaria e vaste distese scarsamente abitate
o raramente frequentate da gruppi nomadi. • Econ. - Si pratica
l'allevamento di piccolo bestiame, soprattutto nella Mauritania, e del
dromedario. Le coltivazioni irrigue sono limitate alle oasi dove si coltivano
con successo datteri, frutta, orzo, miglio, ortaggi, erbe aromatiche. La
povertà delle risorse agricole e i numerosi ostacoli naturali, presenti
anche nelle oasi, unite all'arretratezza delle tecniche agricole, rendono molto
precaria la condizione economica degli abitanti del
S., le cui
prospettive non sembrano essere migliorate con la scoperta dei giacimenti
petroliferi; l'utilizzo di operai locali è infatti limitato alle
operazioni di impianto e non riguarda quelle successive di estrazione e
trasporto. • St. - Il
S. fu abitato dall'uomo fin dal Paleolitico
inferiore. I reperti litici del Paleolitico e del Neolitico e i numerosi
graffiti e affreschi testimoniano la presenza di importanti insediamenti umani,
la cui economia era basata sulla caccia e sulla pesca. A partire dall'VIII sec.
a.C. si imposero i Garamanti, di stirpe berbera, fino al loro apogeo databile
intorno al V sec. a.C. Successivamente le conquiste romane, limitate alla fascia
costiera, e la penetrazione degli Ebrei provenienti dalla Cirenaica nelle oasi
del
S. orientale ridefinirono insediamenti e confini. A partire dall'VIII
sec. gli Arabi presero possesso del
S. e, conquistando l'Africa del Nord,
diffusero la loro cultura e la loro religione in tutta l'area sahariana,
entrando anche in relazione con i grandi Regni sudanesi (Ghana). Scomparsi gli
Imperi del Sudan, il
S. risultò completamente dominato dagli Arabi
e dai loro alleati. Nel XIX sec. si riaccese l'interesse degli Europei per il
S., che tuttavia trovarono nell'Islam un ostacolo alla loro penetrazione.
All'opera delle singole missioni seguirono ben presto le operazioni militari,
nelle quali si distinse soprattutto la Francia che penetrò nella regione
da Nord. Ai margini occidentali del deserto, gli Spagnoli, occupata Villa
Cisneros nel 1884, crearono la colonia di Río de Oro. L'Italia, occupate
la Tripolitania e la Cirenaica (1911-12), ultimò la conquista libica
soltanto nel 1933. Dopo la seconda guerra mondiale, il
S. perse
importanza come via di comunicazione commerciale. Con la dissoluzione degli
imperi coloniali europei, la regione fu divisa fra i nuovi Stati africani.
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