(o
Sachalin o
Sakhalin). Isola
(87.100 kmq; 608.300 ab.) della Russia, in Estremo Oriente, situata tra il Mar
del Giappone e il Mare di Ochotsk. Con le vicine isole Curili ed altre isole
minori costituisce l'omonima provincia, con capoluogo Južno-Sachalinsk. La
popolazione comprende minoranze di gruppi indigeni di grande interesse
etnologico (Ainu, Giliachi, Evenchi), una maggioranza di Russi, ma anche molti
Cinesi, Giapponesi e Coreani lì immigrati. • Geogr. - L'isola (che
si estende per circa 950 km di lunghezza e 160 km di larghezza) presenta due
catene montuose parallele, separate da un vallata solcata da due fiumi, con cime
che superano i 1.500 m, mentre a Nord è occupata da una pianura
alluvionale. Il clima è rigido a settentrione, più mite a Sud
grazie all'influenza della corrente calda di Tsushima che attraversa il Mar del
Giappone. • Econ. - Gli abitanti sono impiegati soprattutto nelle
attività di sfruttamento forestale e pescherecce (aringhe, salmoni,
merluzzi, ecc.); a Nord, è praticato l'allevamento delle renne, dei cani
da slitta e la caccia di animali da pelliccia. La scarsa agricoltura si
concentra nelle regioni meridionali, dal clima più mite. Le ricchezze
minerarie del sottosuolo costituiscono la principale voce dell'economia locale;
il petrolio, estratto a Nord nei pressi di Ocha, viene trasportato mediante un
lungo oleodotto verso Sud, a Chabarovsk; lo sfruttamento dei bacini carboniferi
e dei giacimenti auriferi (localizzati nel settore centrale dell'isola) ha
favorito lo sviluppo di centri urbani prevalentemente costieri.
L'attività industriale si limita alla lavorazione del legno e alla
conservazione del pesce. • St. - Possedimento giapponese nel XVIII sec.,
S. fu poi divisa con i Russi e rimase colonia di questi ultimi tra il
1875 e il 1905. In quell'anno, dopo la guerra russo-giapponese, la metà
meridionale passò sotto il controllo del Giappone e fu restituita
all'Unione Sovietica solo dopo la seconda guerra mondiale, insieme alle isole
Curili. La totale cessione all'Unione Sovietica venne decisa dalla Conferenza di
Jalta (1945) e sancita con la dichiarazione di Potsdam (1945). ║ Un
violento terremoto (magnitudo 9,5°) ha scosso
S. nella notte tra il
27 e il 28 maggio 1995 provocando migliaia di vittime soprattutto in
prossimità della città settentrionale di Neftegorsk, andata
completamente distrutta. Ingenti i danni riportati al grande oleodotto e ai
pozzi petroliferi della zona.