(dal francese
safranine, der. di
safran: zafferano). Chim. - Sostanza colorante appartenente al gruppo
delle azine e caratterizzata dalla presenza di un gruppo aromatico legato a uno
degli atomi di azoto azinico. Con lo stesso termine viene anche indicata una
classe di coloranti derivabili dalla
s. per sostituzione di atomi di
idrogeno amminici o del nucleo fenazinico con gruppi alchilici o di altro tipo e
per sostituzione del radicale fenilico con altri gruppi aromatici. Le
s.
sono coloranti basici di colore rosso o violetto utilizzati per tingere la
seta, la lana e il cotone mordenzato al tannino. La loro preparazione avviene
per ossidazione del miscuglio di una
p-fenilendiammina e di due molecole
di una anilina oppure per condensazione diretta di una
p-nitrosoanilina
con due molecole di anilina. Se solfonate, le
s. sono in grado di tingere
la lana e la seta in bagno acido. La loro diazotazione, resa possibile dalla
presenza di gruppi amminici, consente la copulazione su fenoli, che conduce alla
formazione di coloranti azzurri. Alcune
s. vengono impiegate nella
tecnica fotografica come desensibilizzatori delle pellicole. La
s.
più semplice è la
fenosafranina, di nessun interesse
commerciale; tra le altre
s. sono la
tolusafranina o
safranina
del commercio, sintetizzata a partire da un miscuglio di
p-cresilendiammina,
o-toluidina e anilina, e le
naftosafranine (rosa di Magdala, violetto di naftile).