(dal latino
sacrarium, der. di
sacrum, cosa sacra). Sala, ambiente non consacrato, annesso ad edifici
sacri di epoca romana, dove si custodivano le suppellettili sacre. Ad esempio,
nel tempio di Marte, il
s. degli
ancilia. ║ - Ambiente, vano
della casa romana consacrato alle divinità protettrici della famiglia, di
cui conteneva i simulacri; si distingueva dal
sacello (V.) perché era privo di ara.
║ Per estens. - In età romana, località geografica dove
trovarono asilo gli arredi sacri della città in occasione di particolari
pericoli, come la città di Cere durante l'assedio gallico. ║ Fig. -
Ambiente caratterizzato da una atmosfera di intimità e di
inviolabilità. ║ Nelle chiese cattoliche, piccola vasca con scolo
indipendente e isolata da altre condutture, destinata a raccogliere l'acqua
utilizzata in precedenza per le purificazioni di vasi e lini sacri, oppure i
resti di oggetti benedetti, ridotti in cenere. Anticamente serviva per ricevere
l'acqua e il vino usato dal sacerdote per le funzioni. Attualmente ogni chiesa
dispone di due
s.: uno collegato al fonte battesimale, l'altro in
sacrestia, per gli usi sopra elencati. ║ Piccolo edificio o cappella, che
ospita le spoglie di soldati caduti, di persone benemerite verso la patria o di
eroi, e riservati alla memoria e all'omaggio per tali personaggi.