(dal latino
sacerdos, composto di
sacer: sacro e della radice indoeuropea
*dhe-: fare).
Ministro del culto nelle principali religioni. ║ Persona che esercita la
funzione di intermediario tra comunità umana che rappresenta e la
divinità; esso è un operatore sacrale (letteralmente colui che fa
le cose sacre) cui è delegato il servizio divino. Si distingue
perciò da altre figure affini (guaritori, sciamani, indovini, ecc.) in
quanto la sua azione presuppone l'esistenza e il riconoscimento di una
divinità personale. ║ Nel linguaggio comune, senza ulteriori
specificazioni, ministro del culto nella religione cattolica, sinonimo
più solenne di
prete. Avendo ricevuto il sacramento dell'Ordine,
il
s., reso partecipe del sacerdozio esercitato da Cristo stesso,
è investito del potere spirituale di amministrare i sacramenti (primo fra
tutti il sacrificio eucaristico) e di predicare la parola di Dio. ║ Fig. -
Chi esercita un'attività o svolge una funzione di alto valore umano e
sociale con estrema dedizione, quasi fosse una missione religiosa. • St.
delle rel. -
Sommo s.: nelle religioni più complesse, sia
politeiste sia monoteiste, quando la funzione sacerdotale si struttura in
un'organizzazione gerarchica, necessariamente si configura al suo interno una
carica suprema. Nelle religioni politeiste essa veniva connessa alla figura del
s. preposto al culto della divinità maggiore o eponima (ad esempio
in ambito sumerico-babilonese) o, come nel caso di Roma, nel capo del massimo
collegio sacerdotale (
pontifex maximus). Nell'antico Ebraismo, durante
l'età monarchica e in quella successiva all'esilio, il sommo
s.
era la suprema autorità religiosa, anche con importanti funzioni civili.
Egli riceveva una consacrazione (unzione) simile a quella regale e, con
ciò, la prerogativa di accedere, una sola volta all'anno in occasione
della celebrazione dei riti del giorno dell'Espiazione, nella zona del Tempio di
Gerusalemme detta “Santo dei Santi”, dove era custodita l'Arca
dell'Alleanza e si riteneva che Dio stesso fosse presente. Secondo la tradizione
biblica, la carica di sommo
s. spettava ai discendenti di Levi,
tribù cui apparteneva Aronne, mentre quella regale era propria della
tribù di Giuda. Tuttavia, con la dinastia degli Asmonei
(V.) il potere sacerdotale e quello civile si
fusero in una sola autorità e tale unione si mantenne fino al 40 a.C.,
quando Erode fu nominato re della Giudea. ║ Nella Chiesa cattolica il
titolo, benché poco usato, indica è il capo il papa, in quanto
guida della Chiesa.