Ind. chim. - Processo di idrolisi dei
polisaccaridi (amido e cellulosa) fino a zuccheri semplici, cioè a
glucosio, per azione di enzimi o di acidi diluiti. Nella
s. dell'amido
vengono utilizzati come materiali di partenza gli amidi di cereali quali mais,
grano, segale, orzo, e di leguminose come piselli e soia, oppure ancora gli
amidi contenuti nella fecola di patate, nella farina di castagne, nella manioca,
nel sagù, ecc. Il metodo di
s. dell'amido più utilizzato
è il
processo al malto: in esso vengono impiegate le diastasi,
enzimi prodotti dai chicchi di cereali in germinazione. In distilleria l'amido
viene trasformato in zuccheri fermentescibili e questi, appunto per
fermentazione, in alcool etilico attraverso un processo di
s. che dia il
maggior rendimento possibile in alcool (in genere la quantità di alcool
che si ricava da 100 kg di amido è di 60 l circa). Talvolta in
distilleria e in altri tipi di industrie la
s. viene effettuata con
enzimi prodotti da specifiche muffe (
Aspergillus oryzae) o da colture di
muffe selezionate (
Mucor ruxii oppure
Rhizopus amylomyces). La
cellulosa del legno si idrolizza molto più difficilmente e l'idrolisi
viene attuata per mezzo dell'acido solforico diluito, a una temperatura di circa
180 °C (
processo Schöller), oppure per mezzo dell'acido
cloridrico concentrato, a temperatura ambiente (
processo tipo Bergius).
Nel primo caso, il mosto saccarificato viene neutralizzato con una base
(ammoniaca o soda o carbonato di calcio) prima di essere messo a fermentare. Il
rendimento del secondo procedimento è molto elevato, ma il processo non
è privo di inconvenienti legati all'azione corrosiva dell'acido.