Antica popolazione semitica dell'Arabia
sud-occidentale, la cui esistenza è testimoniata a partire dal I
millennio a.C. Secondo gli studiosi, i
S. risiedevano nella parte
centro-orientale dell'attuale Yemen. La prima menzione della città di
Saba è tramandata da un documento assiro dell'VIII sec. a.C., mentre
molto più tarde sono le testimonianze relative alla mitica regina di
Saba, di cui parla anche il testo biblico (
I Re 10, 1-13), la cui
redazione tuttavia va collocata in un periodo posteriore all'età di
Salomone (V. SABA, REGINA DI). Organizzato intorno
ad alcuni centri maggiori, fra cui Sirwah e la capitale Marib, il Regno dei
S. conobbe una prima fase di sviluppo fino al III sec. a.C.; il
più importante sovrano di questo periodo fu Karib'il Watar (V-IV sec.
a.C.), famoso per aver esteso il proprio dominio su buona parte del territorio
dello Yemen. Durante questo periodo i sovrani si attribuirono il titolo di
mukarrib, di incerto significato, che abbandonarono a partire dal III
sec. a.C., quando si chiamarono genericamente
re. Dopo avere conquistato
il Regno dei Minei, i
S. furono coinvolti in una violenta rivalità
con la popolazione degli Himyariti che, iniziata intorno al 115 a.C., si
protrasse fino al III sec. d.C., quando Saba fu definitivamente sconfitta e
l'intera Arabia meridionale passò sotto la dominazione himyarita. La diga
di Marib, tuttavia, resistette ancora per circa tre secoli, e fu distrutta
probabilmente solo intorno al 542. • Rel. - La religione dei
S.,
simile a quella delle popolazioni sud-arabiche, era politeistica e riconosceva
in Attar la divinità suprema; a lui si affiancavano una serie di
divinità minori maschili e femminili, mentre non esisteva una
divinità femminile predominante. Alcune divinità erano legate a
una precisa simbologia, spesso in relazione con il mondo naturale. Di
particolare importanza la figura dello stambecco, animale legato ad Attar.
• Ling. - Il dialetto dei
S. ha caratteristiche meno arcaiche
rispetto a quello delle popolazioni limitrofe; esso appartiene al gruppo
semitico ed è particolarmente vicino all'arabo e all'etiopico. La
scrittura è uguale a quella utilizzata nel resto dell'Arabia
meridionale.