Diciannovesima lettera dell'alfabeto italiano. La
S
italiana è la formalizzazione di una variante della greca Σ che, a
partire dal V sec., fu adottata universalmente nell'alfabeto greco e
sostituì altre lettere prima in uso. Da una diversa variante
dell'originale greco ebbe origine la corrispondente lettera attualmente in uso
nell'alfabeto cirillico che, a livello grafico, si rappresenta con
C. La
lettera Σ, semplificata in forma di
S, passò nell'alfabeto
latino; nel Medioevo essa era caratterizzata dalla presenza di diverse forme a
seconda che si trovasse a inizio o nel corpo di parola, dove era rappresentata
da una
S allungata molto simile all'odierna
f minuscola, o a fine
di parola, dove, nella scrittura gotica, era di norma bassa (
s). Mentre
in greco e in latino la
s aveva solo il valore di sibilante sorda, in
molte lingue europee (francese, inglese, italiano, olandese, portoghese, tedesco
e, fino al XVII sec., spagnolo) essa ha anche valore di sibilante sonora, anche
se solo in determinate posizioni o per determinate parole. ║ Il grafema
s in italiano è il primo componente del digramma
sc,
rappresentante la fricativa palatoalveolare sorda; in inglese tale suono
è rappresentato dal digramma
sh, in danese, olandese, norvegese e
svedese da
sj; in tedesco dal trigramma
sch. ║
s.
è abbreviazione di
sostantivo;
secolo (anche
sec.);
seguente (anche
seg.);
santo o
santa quando è
seguita da un nome proprio. ║ Nelle epigrafi latine
S è
abbreviazione di
Senatus,
Sextus,
Spurius (anche
Sp.); negli usi recenti di
Sacro,
Santità,
Signoria,
Suo. ║
ss. è abbreviazione di
santi o
santissimo;
SS. di
Santi. ║ In
geografia
S è abbreviazione di
Sud; in musica di
solo. • Fon. - Nell'ortografia italiana il grafema
s
rappresenta due distinti suoni, cioè quello della
fricativa
alveolare sorda (nella cui pronuncia non si verifica la vibrazione
delle corde vocali), che può assumere tre diversi gradi:
tenue,
medio,
rafforzato; e quello della
fricativa alveolare
sonora (nella cui pronuncia si ha vibrazione delle corde vocali), che
è l'unica a possedere soltanto i gradi
tenue e
medio.
Poiché tali suoni hanno la caratteristica di essere un sibilo, la
consonante è solitamente inserita nel gruppo delle sibilanti. In alcune
regioni l'articolazione di questo suono ha varianti del tutto particolari;
tipica la pronuncia della
s blesa, cioè interdentale, e della
s
salata, caratteristica delle regioni emiliane. La -
s-
italiana
deriva dalla corrispondente lettera latina; alcuni nessi latini con sibilante
hanno poi originato in italiano diversi suoni: da -
ns- si ha in italiano
-
s-; da -
x- e -
ps- si ha -
s- o -
ss-; da
-
sc-, -
ssi-, -
sti-, -
xi- atoni prevocalici oppure da
-
x- si ha -
sc(i)-; da -
si- atono intervocalico si ha
-
c(i)- o -
g(i)-
. In italiano la lettera
s può
far parte di due diversi tipi di gruppi consonantici: i gruppi del primo tipo
hanno
s preceduta da altra consonante (
ls,
ns,
rs),
non si trovano mai a inizio di parola e nella sillabazione si dividono a
metà, seguendo in parte la vocale precedente, in parte quella che segue;
i gruppi del secondo tipo hanno
s seguita da consonante semplice o da
muta + liquida (ad esempio:
sb,
sbl,
sbr) e nella
sillabazione formano sillaba con la vocale che segue. Nella pronuncia classica
latina la
s era sempre sorda; in italiano la distinzione fra
s
sorda e
s sonora non è rilevabile a livello grafico,
essendo entrambi i suoni rappresentati dalla sola lettera
s; in passato,
in area settentrionale, in particolare dal XIII al XVI sec., era frequente la
scrittura
x a indicare la
s sonora, mentre nei dialetti
pisano-lucchesi fra XIII e XV sec. per tale suono si utilizzava la grafia
z. Anche dal punto di vista della regolamentazione, la distinzione fra la
pronuncia
sorda e
sonora è solo in alcuni casi definitiva:
si pronuncia sempre
sorda la
s doppia, quella a inizio di parola,
quando la parola inizia per vocale, quella seguita da consonante sorda
(
c,
f,
p,
q,
t), quella preceduta da
qualsiasi consonante, quella finale di parola; sempre
sonora la
s
seguita da consonante sonora (
b,
d,
g,
l,
m,
n,
r,
v). In alcuni casi si possono avere
eccezioni alla regola sopra enunciata; allo stesso modo, si danno varianti
regionali di pronuncia (in Italia settentrionale è sonora la
s del
prefisso
trans- prevocalico; in Italia centro-meridionale la
s
preceduta da
l,
n,
r si pronuncia come affricata dentale
sorda). In posizione intervocalica la situazione è ancora più
complessa. Mentre in Italia centro-meridionale la
s ha pronuncia sorda,
come nel latino classico, in Italia centro-settentrionale la
s, come le
altre occlusive sorde intervocaliche, andò soggetta al fenomeno della
lenizione romanza in periodo altomedioevale: in tal modo, alla distinzione del
grado consonantico si sostituì, nelle aree settentrionali, quella fra
pronuncia sorda e sonora. Per questo motivo si ha oggi un'indebita estensione
della pronuncia sonora di
s tra vocali. La pronuncia corretta di
s
sorda e sonora intervocalica è in genere attribuita alla regione Toscana,
anche in seguito al ruolo da essa svolto nello sviluppo della lingua letteraria.
Regole non definitive sono le seguenti: la
s si pronuncia sorda se
è all'inizio di uno dei componenti di parole composte, nei nomi in
-
ése, negli aggettivi in
-óso, nei participi passati
e passati remoti in -
éso, -
ési, -
ése,
-
ésero e -
óso, -
óse,
-
ósero, in alcune parole (
casa,
chiesi,
chiusi,
cosa,
così,
mese,
naso,
peso,
Pisa,
posa,
raso,
riso,
sorriso)
e nei loro derivati; negli altri casi è sonora. • Astron. - Classe
spettrale di stelle a temperatura relativamente bassa, cui appartengono le
supergiganti a temperatura relativamente bassa. • Chim. - Simbolo dello
zolfo. ║ Con
S si indicano in chimica organica le reazioni
di sostituzione. • Bioch. - Simbolo dello
svedberg, unità di
misura del coefficiente di sedimentazione di particelle sottoposte a campo
centrifugo. • Fis. - In fisica atomica, si indicano con
s gli stati
quantici degli elettroni aventi momento angolare orbitale nullo. ║ In
elettrologia, simbolo del
Siemens, unità di misura della
conduttanza elettrica nel sistema internazionale. ║ In fisica delle
particelle elementari,
s indica la stranezza, uno dei sapori dei quark,
e, per estensione, il quark con tale sapore. ║ In sismologia, simbolo
delle
onde seconde. ║ In termodinamica,
S indica l'entropia.
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Matrice S: matrice usata per la descrizione quantistica degli urti
fra le particelle. • Geom. e Mecc. -
S (o
s) indica l'arco
su una curva; in meccanica indica il cammino percorso in un determinato tempo da
un punto mobile su una curva e s indica il vettore che rappresenta lo
spostamento di un punto fra due posizioni. • Mat. -
S indica la
superficie di un solido, mentre
s la
∂
2z/∂x∂y di una funzione z = z (x,y). • Med.
-
S. è abbreviazione di
sinistro (occhio
S.).
║
Onda S: in elettrocardiografia, onda del tracciato
elettrocardiografico che ne divide la parte (QRS) corrispondente alla
contrazione ventricolare da quella (ST) corrispondente al periodo di riposo.
• Metrol. -
s è simbolo del
secondo. • Filos. -
Nella logica formale,
S può indicare il soggetto del giudizio, il
soggetto della conclusione, la conversione semplice. • Mar. - Nei segnali
del codice internazionale la
S è indicata da una bandiera quadra
bianca con al centro un rettangolo azzurro.