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Pleistocene.

Primo periodo dell'Era quaternaria o neozoica, cronologicamente esteso da 1,8 milioni di anni fa fino al termine dell'ultima glaciazione, intorno a 10.000 anni fa. Il termine fu usato per la prima volta nel 1839 dal geologo C. Lyell che intendeva distinguere, nella parte alta delle formazioni terziarie, i terreni che testimoniavano la presenza di almeno il 90% di specie animali che si erano conservate fino alla sua epoca da quelli che ne attestavano il 60% (che ebbero il nome di Pliocene). L'era fu caratterizzata principalmente dalla comparsa dell'uomo e, in secondo luogo, da frequenti variazioni climatiche che comportarono il fenomeno delle glaciazioni. Gli studiosi A. Penck ed E. Brückner individuarono quattro glaciazioni: Günz, Mindel, Riss, Würm, intervallate da tre fasi interglaciali (Günz-Mindel, Mindel-Riss, Riss-Würm). La presenza di testimonianze di glaciazioni antecedenti al Günz, anche nell'Europa settentrionale e nell'America del Nord, hanno dato luogo alla classificazione di due glaciazioni (Donau e Biber) antecedenti al Günz. Il raffreddamento del clima, connesso alle grandi espansioni glaciali, determinò l'emigrazione delle specie e la conseguente comparsa, in Europa, di mammiferi asiatici (Elephas, Equus, Bos). Il P. inferiore appare contraddistinto, per quanto concerne i depositi marini, dalla presenza di Arctica islandica (bivalve), Hyalinea baltica (foraminifero), Mya truncata (bivalve), Buccinum humphresianum (gasteropode), Globorotalia truncatulinoides excelsa (foraminifero), cui successivamente subentrò una fauna di tipo temperato, come il genere Strombus (gasteropode), non diversa dall'attuale. Altrettanto vale per la flora, mentre si rileva che le specie estinte devono essere scomparse in epoca più recente, quando lo sviluppo dell'uomo era tanto avanzato da consentirne la raffigurazione sulle pareti delle caverne o sugli utensili. I mutamenti nella distribuzione dei mari e dei continenti non sono stati profondi e hanno portato all'assetto attuale. Da un punto di vista cronostratigrafico, alle tre fasi del P. (inferiore, medio e superiore) si fanno corrispondere tre diversi piani: rispettivamente il Selinuntiano (ulteriormente suddiviso in tre sottopiani: Santerniano, Emiliano, Siciliano); il Crotoniano e il Tirreniano (comprensivo di due sottopiani, Eutirreniano e Neotirreniano).