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Pino.

Nome comune di varie specie di piante del genere Pinus, ampiamente diffuse in tutto l'emisfero boreale. ║ P. vulcanico: massa di vapori e gas che, prima compressi all'interno del camino del vulcano, ne fuoriescono in seguito con vigore, elevandosi in modo omogeneo fino ad una certa altezza, quindi allargandosi improvvisamente, assumendo così forma simile a quella di un ombrello. L'espressione deriva da un passo di Plinio il Giovane, in cui l'autore descrive l'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. • Bot. - I p. sono alberi sempreverdi, che possono raggiungere o superare i 40 m d'altezza, con rami disposti in palchi a intervalli regolari. Le foglie, aghiformi, risultano attraversate da canali resiniferi longitudinali; gli aghi sono disposti singolarmente a spirale nei rami giovani, oppure riuniti in mazzetti di 2-5 elementi. Anche corteccia, legno, squame dei coni e diverse altre parti della pianta presentano parecchi canali resiniferi. I fiori sono monoici; gli staminiferi sono forniti di numerosi stami squamiformi, sistemati in modo da costituire una spirale, ognuno con due sacchi pollinici, e sono raccolti in spighe alla base dei macroblasti in crescita. I fiori ovuliferi si presentano a strobilo o cono e portano su un asse allungato molte squame (i carpelli), che alla base della pagina superiore recano due ovuli. Dette squame, una volta avvenuta la fecondazione, aumentano di dimensione e lignificano, nascondendo i semi. Dopo un periodo di due o tre anni le squame si seccano e si aprono, lasciando uscire i semi, che sono dotati di un'ala. L'apice delle squame, ingrossato, prende il nome di scudo; l'apice di quest'ultimo è chiamato umbone e può avere forma di fossetta o, diversamente, di punta. Tra le specie più note, si ricordano: Pinus pinea (p. da pinoli, p. domestico, p. d'Italia, p. a ombrello), alto 25 m circa, con chioma a ombrello, foglie riunite a due a due e coni ovati che giungono a maturazione dopo quattro anni, lasciando uscire i pinoli, commestibili; P. pinaster (p. marittimo, p. selvatico, pinastro, p. di fastelle), alto 20-30 m, che fornisce abbondante resina e legno per usi diversi; P. halepensis (p. d'Aleppo o di Gerusalemme), alto 20 m circa, diffuso in terreni calcarei; P. brutia (p. calabrese) diffuso in tutto il Mediterraneo orientale; P. nigra, distinto nelle due sottospecie P. austriaca e P. laricio, il primo, impiegato per il rimboschimento, diffuso in Austria, nei Balcani, in Asia Minore e in Crimea, il secondo si incontra in Calabria, sull'Etna, in Corsica e Spagna; P. leucodermis (p. loricato), diffuso nell'Italia centro-meridionale, in particolare nelle zone montuose della Basilicata e nella Calabria orientale; P. sylvestris (p. silvestre), alto fino a 40 m, con chioma ovale e foglie verde-azzurro; P. cembra (V. CEMBRO); P. mugo (V. MUGO). ║ Gemme di p.: gemme degli alberi della famiglia delle Pinacee, particolarmente apprezzate per la loro azione balsamica; vengono impiegate nel trattamento di affezioni catarrali delle vie respiratorie, come bronchiti e tracheiti, oppure, con funzione antisettica e diuretica, nella cura di alcune forme di cistite. La loro somministrazione avviene sotto forma di infuso, di estratto fluido, o, infine, di sciroppo al 5%. ║ Legno di p.: legno del p. silvestre utilizzato, in particolare, nella costruzione di barche, di mobili, di infissi per carpenteria e nell'estrazione di cellulosa. Ad usi simili è sottoposto anche il legno di p. marittimo. Il legno di p. pinea, dal colore molto chiaro e dalle venature scure, viene impiegato nelle costruzioni rustiche. Il legno di p. d'Aleppo, di colore bianco verso l'esterno e rosso al centro, si utilizza per mobili e per imballaggi. ║ Olio di foglie di p. (olio essenziale od olio di conifere): estratto dagli aghi, dalle gemme e dai ramoscelli, è un liquido giallo dall'odore aromatico, costituito da idrocarburi (pinene, limonene, silvestrene, ecc.) e da acetato di bornile. Distilla a temperatura compresa tra i 150 e i 200 °C. Ha vari utilizzi: come antisettico, in profumeria, per preparare bagni aromatici, per fare inalazioni e suffumigi. Gli oli più noti sono quelli di p. mugo e del p. silvestre. Si possono sofisticare con essenza di trementina. ║ Olio di legno di p.: liquido che si ricava per distillazione dei legni, cioè di rami, tronchi, ecc. Si ottiene non solo dal p., ma anche dall'abete e da altre conifere. Se la distillazione avviene a secco, ne deriva un liquido composto da catrame, acido acetico e alcool metilico, sulla cui superficie resta sospeso l'olio, che viene separato e depurato mediante una nuova distillazione con latte di calcio. Si ottiene anche con la più frequente distillazione in corrente di vapore. La composizione dell'olio di legno di p. varia in base al tipo di legno utilizzato. In commercio i diversi tipi di olio si distinguono in relazione alla provenienza. Vengono impiegati nella preparazione di vernici, oppure di solventi, di gomme, di resine, ecc. • Paletn. - Uomini a p.: termine introdotto in paletnologia da H. Breuil per designare alcune particolari figure umane preistoriche di epoca mesolitica e neolitica, presenti nei dipinti rinvenuti sulle pareti rocciose di grotte generalmente del versante mediterraneo della Spagna. Il corpo di tali figure è attraversato da due o più linee parallele tra loro, che rappresentano le braccia. Probabilmente il numero plurimo di braccia ha un significato magico preciso, alludendo al moltiplicarsi della forza dell'uomo. • Lett. - Nel linguaggio poetico, termine che indica per metonimia ciò che si ottiene con il legno del p.: fiaccola cosparsa di resina, nave, albero di nave, ecc.
Pino marittimo