Fiume (220 km) del Veneto, che ha origine dal monte Peralba, nelle Alpi
Carniche, e sfocia nell'Adriatico, 35 km a Nord-Est di Venezia. Riceve i
principali affluenti da destra nel corso superiore: Ansiei, Boite, Maé e
Cordevole. Il suo corso si svolge tra continui allargamenti e restringimenti:
piuttosto stretto nel corso superiore, il fiume si allarga nel tronco medio,
all'interno della Val Belluna, per stringersi successivamente alla stretta di
Quero, dove passa accanto al Montello. Si apre infine in un ampio letto in
pianura, per stringersi ancora poco prima di giungere al luogo in cui sfocia,
Porto Cortellazzo. La sua portata conosce forti variazioni, nell'alternarsi tra
le magre invernali e le piene primaverili-estive, che terminano nel periodo di
agosto-settembre e riprendono con l'inizio delle piogge autunnali. È
navigabile per 32 km. • St. -
Battaglie del P.: durante la prima
guerra mondiale, la linea del
P. fu prescelta dal generale Cadorna come
possibile via di ripiegamento, in caso di offensiva austriaca. Nell'autunno del
1917, dopo lo sfondamento di Caporetto, le truppe italiane si ritirarono sulla
riva destra del fiume. Il 9 novembre 1917, giorno in cui a Cadorna
subentrò Diaz, le truppe riuscirono ad attestarsi saldamente sulla riva
sinistra del fiume e da lì furono in grado di contenere ogni tentativo
attuato dagli Austriaci per superare il fiume. Alla fine del dicembre 1917 gli
Austriaci, che erano riusciti a passare sulla riva destra del
P., a
Zensom, furono respinti sulla sinistra del fiume, con una netta affermazione
degli Italiani. All'esito di questa prima battaglia contribuirono certamente due
componenti: la mancanza di materiale da ponte da parte degli Austro-Tedeschi da
un lato, e, dall'altro, la presenza di divisioni anglo-francesi sul Mincio. La
seconda battaglia del
P. fu combattuta nel giugno 1918, ed ebbe inizio
(15 giugno) con un'azione legata alla nuova offensiva che gli Austriaci stavano
preparando dall'Astico al mare. Si fronteggiarono 60 divisioni austriache contro
circa 56 divisioni italiane ed alleate; gli Austriaci ottennero alcuni successi
iniziali, ma precari e non decisivi. Furono infatti in breve fermati sia sui
settori Thiene-Vicenza e Thiene-Verona, che nella zona del Grappa. Il 17 giugno
la complessa operazione austriaca era sostanzialmente fallita, anche se buona
parte del Montello risultava ancora occupata. Il 19 giugno iniziò la
manovra italiana di contrattacco, in cui gli Austriaci furono ridotti in uno
spazio sempre più ristretto sia sul Montello, la posizione più
strategica della pianura, sia sul settore tra la Grave di Papadopoli e il mare.
Il 23 giugno giunse l'ordine della ritirata e nella notte del 24 tutta la destra
del
P. fu liberata dalle armate austro-tedesche.