Città dell'Emilia-Romagna e capoluogo della provincia omonima. Situata a
61 m s/m., sulla sponda destra del Po, è al centro di importanti vie di
comunicazione stradale (via Emilia, autostrada del Sole, autostrada
Brescia-
P.-Torino) e ferroviaria (linea Milano-Bologna,
Alessandria-Torino, Tortona-Genova). 95.594 ab. CAP 29100. • Econ. - Il
terziario, nettamente prevalente sugli altri settori, occupa circa i due terzi
della popolazione attiva. L'industria ha sviluppato soprattutto il settore
metallurgico, meccanico (produzione di macchine agricole e utensili), tessile,
alimentare (industria conserviera); tradizionale l'industria dei bottoni.
Agricoltura e allevamento, ampiamente praticati nel territorio, sono
rappresentati in numerose manifestazioni fieristiche di livello nazionale. Un
efficiente sistema di canalizzazioni protegge
P. dagli straripamenti del
Po e degli affluenti Trebbia e Nure. • St. - Fin dall'Età del
Bronzo centro di insediamento della civiltà delle terremare, nel 218 a.C.
divenne colonia romana di diritto latino, con il nome di
Placentia, e
collegata a Rimini attraverso la via Emilia. Alla caduta dell'Impero romano,
P. conservò la sua posizione di importante nodo commerciale sotto
i Goti, i Bizantini e, dal 570, i Longobardi. Durante il Medioevo, dopo essere
divenuta franca Contea dal 774, si eresse nel 1090 a libero Comune, partecipando
nel secolo successivo alle lotte contro Federico Barbarossa. Nel XII sec.
lottò con Pavia, Parma e Cremona per il predominio sul territorio. Fu
acquisita dai Visconti (1335), e in seguito passò agli Sforza, sotto la
cui Signoria rimase fino all'occupazione francese del 1499; nel 1545
costituì, insieme a Parma, il
Ducato di Parma e P.
(V. PARMA E PIACENZA, DUCATO DI). Nel XVIII sec.
entrò in possesso dell'Austria e successivamente fu incorporata nel Regno
di Sardegna. • Arte - L'abitato, a forma di ellisse, mantiene nel suo
nucleo centrale il carattere della planimetria del
castrum romano,
strutturato su un reticolo di strade parallele e perpendicolari al Po. Poche
tracce restano della cinta muraria eretta nel XVI sec. Fra le testimonianze di
età medioevale, sono notevoli il duomo gotico-romanico, con campanile, la
piazza dei Cavalli, così detta dalle statue equestri dei Farnese, opera
dello scultore F. Mochi (1620-25), le chiese di Sant'Antonino, San Savino,
Sant'Eufemia, San Giovanni in Canale, San Francesco. All'epoca rinascimentale
risalgono la chiesa della Madonna di Campagna, capolavoro di A. Tramello, e il
palazzo dei Tribunali (1484). Il palazzo Farnese fu iniziato nel 1558 sulla
preesistente rocca viscontea; al progetto, rimasto incompiuto, lavorò
anche Vignola; ospita attualmente le raccolte di archeologia, pittura e scultura
del museo civico. L'architettura barocca è rappresentata dal palazzo
Mandelli e dal palazzo della Prefettura; quella neoclassica dal teatro
municipale Verdi. La galleria d'arte moderna Ricci-Oddi ospita oltre 700 opere
(tra cui alcune di Antonio Fontanesi e Medardo Rosso), mentre nella biblioteca
comunale Passerini-Landi sono conservati alcuni esemplari di straordinario
interesse (il
Salterio di Angilberga dell'827, un antico codice dantesco
e il
Registrum Magnum del comune di
P., del XIII sec.). ║
Provincia di P. (2.589 kmq; 267.147 ab.): si estende nel settore
più occidentale dell'Emilia-Romagna. Il territorio comprende le valli dei
fiumi Trebbia, Tidone, Nure, Arda, affluenti di destra del Po, fino
all'Appennino. L'agricoltura, altamente specializzata e meccanizzata,
rappresenta il settore economico più sviluppato; si coltivano ortaggi,
cereali, pomodori, barbabietole da zucchero. Su scala industriale è
praticato anche l'allevamento bovino e suino. Accanto all'industria di
trasformazione (caseifici, salumifici, zuccherifici, ecc.) sono presenti i
comparti meccanico, chimico, degli idrocarburi. Città principali:
Fiorenzuola d'Arda, Castel San Giovanni, Borgonovo Val Tidone, Bettola,
Bobbio.