Il lavoratore subordinato che presti un'opera prevalentemente manuale. ║
Nell'uso corrente si contrappone in genere a impiegato, ad artigiano e a
contadino, anche se la parola assume spesso significato più generico,
comprendendo oltre agli
o. veri e propri, anche altri lavoratori del
braccio, che fanno cioè lavori manuali, indipendentemente dalla categoria
professionale cui appartengono. Nella qualifica di
o. si distinguono
generalmente le seguenti categorie:
manovale;
o. qualificato,
cioè atto ad eseguire lavori che richiedono un certo grado di esperienza
specifica, ma non particolari requisiti soggettivi di capacità, pur
necessitando di un adeguato tirocinio;
o. specializzato, addetto a
lavorazioni importanti, per le quali si richiede una notevole capacità,
acquisita attraverso un tirocinio e una specifica preparazione tecnica. La
distinzione tra impiegati e
o., presente nella legislazione italiana
(articolo 2.095 Cod. Civ.), è resa problematica, nella sua applicazione
pratica, dall'affievolirsi dei criteri che l'hanno determinata. La
considerazione della natura della prestazione di lavoro (intellettuale
nell'impiegato, manuale nell'
o.), se può risultare di qualche
utilità pratica valutando l'elemento della prevalenza, appare in molti
casi inapplicabile, data l'impossibilità di scindere
intellettualità e manualità nella prestazione. Più volte
è stata perciò avanzata l'idea di abbandonare una distinzione,
oramai non più rispondente a oggettive esigenze.