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Mènsola.

Arch. - Elemento architettonico sporgente, incastrato a un estremo e libero all'altro, usato per sostenere travi, cornici o altri elementi decorativi. Già in uso nell'antichità e nel Basso Medioevo nella sua forma più primitiva, venne successivamente irrobustita per aumentarne la lunghezza, puntellandone l'estremo libero o sottoponendo all'incastro uno o più elementi arretranti. La forma composita così acquisita dalla m., nel Rinascimento venne sintetizzata in un unico elemento a sezione longitudinale progressivamente decrescente verso l'estremo libero. Esso veniva modellato dando al profilo inferiore la forma di gola dritta o rovescia e veniva inoltre decorato con ornati a motivi naturalistici. A seconda delle forme le m. possono essere addossate, a raso, a volute, pendenti, capovolte, in sporto. • Arred. - Piccolo mobile a forma di tavoletta rettangolare o triangolare, fissato a una parete per ornamento o per sostenere ninnoli, soprammobili, ecc. La m. ebbe grande diffusione nei secc. XV-XVI, mentre in epoca barocca fu in parte sostituita dalla console. • Elettr. - Sostegno a m.: nelle costruzioni elettriche, il sostegno di linee elettriche aeree costituito da un angolare d'acciaio infisso nel muro recante gli isolatori che sostengono i fili delle linee.