(voce greca). Nei poemi omerici, in cui è attestato per la prima volta,
il termine designa la sala principale, la più interna e solenne, dei
palazzi signorili, avente funzione di sala reale, sala dei banchetti e luogo di
raduno della famiglia. ║ Per estens. - La dimora regale nel suo complesso.
• Archeol. - Tipo di abitazione individuata per la prima volta negli scavi
effettuati alla fine del secolo scorso ad opera di Schliemann a Troia, Micene,
Tirinto, Pilo e nell'area di diffusione della civiltà poi designata come
micenea. Gli esempi di
m. affiorati da questi scavi risalgono
all'Età del Bronzo, ma probabilmente la loro origine è molto
più remota. Nella sua forma definitiva, il
m. è costituito
da una sala rettangolare con al centro un focolare attorniato da quattro colonne
che sono disposte a quadrato e sostengono un tetto probabilmente piatto; su una
parete laterale di fianco al focolare si trova il trono; la sala era preceduta
da un vestibolo aperto, sulla cui fronte stavano due colonne in legno su base di
pietra, e da un'antisala o propileo, cui si accedeva dal vestibolo tramite tre
porte a doppio battente, poste fra due ante. L'origine europea del
m.,
sostenuta in passato, attualmente è posta in dubbio dagli studiosi, in
quanto gli esempi europei di abitazioni con sala rettangolare e vestibolo
sembrano essere posteriori agli esempi egei. Il
m. più antico da
noi finora conosciuto è stato scoperto in Tessaglia, ed è databile
alla prima metà del III millennio a.C. Per influenza della civiltà
micenea il
m., sconosciuto all'architettura minoica nelle prime fasi di
questa civiltà, fu introdotto anche a Creta, nella seconda metà
del II millennio a.C., e se ne è trovata traccia negli strati più
recenti degli scavi archeologici di Cnosso e Festo. Dal
m. miceneo,
secondo l'opinione della maggior parte degli studiosi, deriva la pianta del
primitivo tempio greco (secc. VIII-VII a.C.); in esso lo schema del
m.
miceneo si arricchisce con l'aggiunta di un vestibolo posteriore chiuso
(
opisthodomo), corrispondente in modo simmetrico al vestibolo anteriore
aperto (
pronao), attraverso cui si accede alla
cella, nella quale
è custodita la statua della divinità. Costituiscono una
testimonianza della derivazione dal
m. miceneo degli edifici cultuali di
età arcaica in particolare il tempio di Tirinto e il primo tempio di Hera
a Samo.