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Mègara.

Città (20.814 ab.) della Grecia, nella provincia dell'Attica; è situata 40 km a Ovest di Atene, nel retroterra del golfo omonimo. Mercato agricolo; pesca; industrie di trasformazione e cantieristiche. • St. - L'antica M., fondata sul finire del periodo miceneo, centro politico della Megaride, era fornita di due porti sui golfi di Corinto e di Saronico, che servivano come scalo al commercio fra Oriente e Occidente. In epoca arcaica fu una delle colonie più ricche e, a partire dai secc. VII-VI a.C., una potenza colonizzatrice (in Sicilia fondò Megara Iblea, nella Propontide fondò Calcedone e, dopo un contrasto con Atene, ebbe il possesso dell'isola di Salamina). Dopo un periodo di tirannide di Teagene (VII sec. a.C.), durante il quale la città raggiunse ulteriore splendore, fece parte della Lega peloponnesiaca sotto Sparta. In età classica iniziò la decadenza: i suoi domini si ridussero, M. perse il controllo su Salamina (che passò in mano ad Atene) e subì l'espansione di Corinto. Nel 146 a.C. si arrese a Roma, divenne la base per l'assedio di Atene e in epoca imperiale fu colonia romana. A partire dal III sec. d.C. fu più volte invasa dai barbari e nel 395 fu saccheggiata dai Visigoti. Dopo la fondazione dell'Impero romano d'Oriente subì la dominazione dei Franchi, dei Bizantini e dei Turchi che, dopo vicende alterne, nel 1503 se ne assicurarono il possesso. Sotto la dominazione turca si ridusse a modesto centro. • Arte - Nell'antichità la città aveva due acropoli, quella detta di Alcatoo, a Ovest, e la Caria, a Est, di cui sono giunti a noi un tempio di Atena (VI sec. a.C.) e alcuni resti delle mura poligonali. Sono inoltre stati portati alla luce i resti di una fontana della fine del VI sec. a.C., attribuita a Teagene, originariamente situata nell'agorà. • Filos. - Scuola di M.: scuola filosofica fondata all'inizio del IV sec a.C. da Euclide di M. e ispirata agli insegnamenti di Socrate. In particolare i magarici sostenevano l'unicità del bene e della virtù e negavano la realtà del molteplice. Tra i filosofi rappresentanti la scuola di M. vi furono Eubulide, Diodoro, Crono, Alessino e Stilpone.