Città (560.000 ab.) della Spagna, nell'Andalusia, capoluogo della
provincia omonima. È situata sulla Costa del Sol, nella parte più
interna di una vasta insenatura aperta sul Mediterraneo. È attraversata
dal torrente Guadalmedina, che divide la città antica con il porto sulla
riva orientale, da quella moderna sulla riva occidentale. • Econ. - Ai
cantieri navali si affiancano stabilimenti metallurgici e siderurgici, che
lavorano i minerali di ferro e di piombo estratti nel suo entroterra, mentre la
pesca e i prodotti del suolo, tra cui la canna da zucchero e le uve pregiate,
trovano vasto impiego nelle industrie zuccheriere e conserviere, specialmente
enologiche. • St. - Colonia fenicia nel IX sec. a.C., passò
successivamente ai Cartaginesi, ai Romani e ai Visigoti. Gli Arabi la
conquistarono nel 711 e ne fecero il principale sbocco marittimo di Granada e
capitale di un regno moresco. Riconquistata dai re cattolici nel 1487,
andò lentamente decadendo, per riacquistare importanza soltanto
all'inizio del nostro secolo. • Arte - Notevoli i monumenti: fortezza
dell'Alcazaba (XII sec.), castello di Gibralfaro (XIII sec.; il nucleo
originario risale all'epoca fenicia), cattedrale rinascimentale la cui
costruzione andò dal XVI al XVIII sec. ║
Provincia di M.
(7.306 kmq; 1.140.000 ab.): si estende nella fascia costiera che si affaccia sul
Mediterraneo. Il territorio è prevalentemente montuoso. Tra le brevi
pianure costiere, la più vasta è quella, fertilissima, formata dal
fiume Gaudalhorce, il principale corso d'acqua della provincia. Capoluogo:
Malaga. Centri principali: Antequera, Vélez-Málaga, Ronda, Coin.
Agricoltura; canna da zucchero, viti, olivi, cotone. Giacimenti di ferro,
piombo, carbone.
Veduta panoramica di Malaga e della cattedrale