Biol. - Associazione fra due o più organismi di specie diversa, che
comporta vantaggi reciproci. Detta anche
simbiosi mutualistica,
può avere luogo fra individui molto lontani dal punto di vista
filogenetico. In natura si annoverano numerosi casi di
m.: le radici
delle leguminose ospitano batteri in grado di catturare l'azoto presente
nell'atmosfera e di cederlo sotto forma di composti azotati alla pianta,
ricevendone a loro volta i prodotti della fotosintesi. Altro esempio è
rappresentato dai batteri che costituiscono la flora intestinale di molti
animali, fra cui l'uomo, e trasformano in sostanze utili all'organismo ospitante
gli elementi di cui si nutrono stando al suo interno. È da considerarsi
un rapporto mutualistico anche l'impollinazione dei fiori da parte degli
insetti, attirati dal loro nettare. Il caso più noto di
m.
è quello fra il paguro e l'anemone di mare, o attinia: il crostaceo vive
all'interno di conchiglie vuote di gasteropodi, sulle quali si colloca
l'attinia, beneficiando così della possibilità di spostarsi
offerta dal paguro che, a sua volta, riceve protezione dai predatori attraverso
le cellule urticanti dell'attinia. Alcuni uccelli, quali le bufaghe africane, si
nutrono degli insetti annidati sul corpo di grandi mammiferi, come i
rinoceronti, i bufali, i cammelli.