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Mutsuhito.

Imperatore del Giappone. Secondogenito dell'imperatore Komei, succedette al padre a 15 anni, alla vigilia della crisi politica istituzionale nata dall'abdicazione dell'ultimo shogun del clan Togukawa. Fin dall'inizio del suo regno M. mostrò doti di grande statista e apportò un radicale miglioramento al Paese attraverso riforme politiche, economiche e sociali che elevarono il Giappone al rango di grande potenza mondiale. M. eliminò il sistema feudale, abolendo lo shogunato (la casta dominante nel Paese tra i secc. XIII e XIX) e riportando il potere nelle mani del legittimo sovrano. Trasferì quindi la capitale da Kyoto a Yedo (l'odierna Tokyo); temperò, almeno parzialmente, l'assolutismo imperiale con l'istituzione del Genroin (una sorta di Senato) e nel 1889 promulgò una Costituzione che gettava le basi di un sistema rappresentativo. Creò un esercito di leva reclutato con il sistema delle coscrizioni. La rivoluzione economica, meno efficace, venne effettuata con l'apporto di capitali e tecnici stranieri. Nonostante l'opposizione dei Samurai (che nel 1877 organizzarono una sanguinosissima rivolta) e dei contadini, M. riuscì a mantenere il potere grazie ad una solida base politico-sociale e all'appoggio delle nuove classi emergenti. In politica estera propugnò l'espansionismo (guerra contro la Cina e la Russia, annessione della Corea) (Kyoto 1852 - Tokyo 1912).