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Mutamento.

Atto ed effetto del mutare e del mutarsi; trasformazione. ● Sociol. - M. sociale: trasformazione significativa nella struttura della società in un determinato periodo. Poiché una siffatta trasformazione porta sempre con sé un m. parallelo dei sistemi culturali, si è soliti parlare di m. socioculturale. Le cause del m. sociale possono essere di due tipi: endogene, quando il m. avviene all'interno del sistema che muta; esogene, quando il m. ha origine all'esterno del sistema stesso. I principali fattori endogeni sono il grado di complessità del sistema, il grado e la frequenza dei conflitti interni al sistema; tra i fattori esogeni rientrano i pericoli alla sicurezza nazionale, l'andamento della curva di natalità e mortalità, l'innovazione tecnologica. Nella sociologia contemporanea si possono ravvisare tre diverse concezioni di m. sociale: 1) alcuni sociologi fanno rientrare nel m. sociale tutte le possibili trasformazioni delle società umane (così, ad esempio, G. Bouthoul nel suo Traité de sociologie, 1954); 2) altri, sulla scia di D.A. Martindale, si soffermano sulla formazione e/o distruzione di gruppi e di società; 3) altri ancora propendono per una definizione costruttiva del m. sociale, mantenendo in ogni caso la distinzione, all'interno di uno stesso sistema sociale, tra meccanismi preposti al funzionamento di tale sistema e meccanismi che presiedono al m. nella struttura del sistema stesso. Ugualmente esistono molteplici teorie del m. sociale che si possono preliminarmente suddividere in teorie lineari e teorie cicliche. Le teorie lineari trovano espressione nel pensiero di Comte, Spencer, Marx che hanno sottolineato i m. cumulativi nell'evoluzione della società (sviluppo della conoscenza, tensione verso l'uguaglianza sociale e politica). Le teorie cicliche invece descrivono il cammino dell'umanità come un continuo "sviluppo-arresto-declino-sviluppo" (V. PARETO, P. SOROKIN, A. TOYNBEE). Infine la teoria moderna del m. sociale prende origine dal pensiero di W.F. Ogburn, che considerava il progresso tecnologico la causa prima del m. sociale: l'innovazione tecnologica determinerebbe m. negli altri settori della società. Poiché però i tempi in cui le componenti non materiali della cultura si trasformano sono più lenti rispetto a quelli delle componenti materiali che sovrastano il m., esisterà sempre uno scarto tra i vari elementi della formazione sociale, scarto che è alla base di tutte le tensioni sociali. Per R. Dahrendorf, in opposizione all'analisi funzionalista di T. Parsons, il m. sociale va colto nelle sue dimensioni strutturali. Esso va analizzato a partire dalla situazione di partenza e di arrivo, tenendo conto di tutti i fattori che influenzano tale m. (demografici, politici, economici), e individuando tutte le componenti che lo favoriscono o lo ostacolano (gruppi, persone, ecc.). ● Filos. - In Aristotele il termine indica il passaggio da un contrario all'altro (per esempio dal non-essere all'essere).