(dal greco
Muséion: luogo sacro alle Muse). Raccolta di opere
d'arte o di oggetti di particolare interesse storico-scientifico. ║ Il
luogo in cui si conservano tali raccolte. ║ Ant. - Titolo utilizzato di
frequente nei secc. XVII-XIX per periodici o per opere dotte a carattere
espositivo. ║ Fig. -
Da m.: riferito a cose o persone noiose e
prive di ogni attualità. ║ A seconda dell'ordinamento
amministrativo i
m. si distinguono in
m. statali (o nazionali),
regionali, provinciali, comunali, ecclesiastici, diocesani, universitari,
privati. Sulla base, invece, della tipologia delle raccolte, essi sono
classificati in
m. d'arte e di archeologia (gallerie d'arte antica e
moderna, pinacoteche, lapidari),
m. storici (collezioni di documenti e
cimeli di interesse storico),
m. etnografici e antropologici (raccolte di
materiali riguardanti i caratteri e la civiltà delle diverse
popolazioni),
m. della scienza e della tecnica (conservano oggetti
relativi alle varie scienze o tecniche e al loro sviluppo storico). Vengono
definiti
m. specializzati quelli che ospitano raccolte riguardanti un
campo ben delimitato (
m. navali, delle ceramiche, delle cere, le
case-m. di personaggi famosi, ecc.). Il coordinamento a livello
internazionale delle attività dei
m. è garantito dall'ICOM
(International Council of Museum), organismo collegato all'UNESCO, che
attraverso due riviste ("Icom news" e "Museum") diffonde le iniziative
organizzate dai
m. dei vari Paesi. ● Encicl. -
M. e gallerie
d'arte: la nascita dei
m. nelle forme oggi conosciute, come raccolte
aperte al pubblico, è frutto di un lungo e lento processo che affonda le
sue radici nel collezionismo privato. Tale processo, legato all'evoluzione della
concezione di bene culturale e al suo rapporto con le masse, ha la sua chiave di
volta nel Settecento e nel diffondersi dell'ideale di pedagogia collettiva ed
enciclopedica propria dell'Illuminismo. Già nell'antichità
esistevano
m. che, formatisi presso templi, santuari o case degli
aristocratici, venivano custoditi in appositi locali inaccessibili agli
estranei. A Roma, se da un lato il collezionismo privato si affermò come
simbolo di ricchezza e prestigio personale, dall'altro le opere importate come
bottino di guerra e trofei erano spesso poste in luoghi pubblici e, con Marco
Agrippa, cominciò ad affermarsi l'idea della pubblica utilità
delle raccolte d'arte. Nel Medioevo alcune raccolte di opere d'arte o di
reliquie, dette
tesori, si vennero a costituire, oltre che nei palazzi
signorili, presso le cattedrali e le grandi abbazie. Ma fu solo verso la fine
del XVI sec. che iniziò quell'evoluzione delle collezioni d'arte
(
antiquaria) che le fece uscire dall'ambito di bene eminentemente privato
e a legarsi alla concezione di servizio culturale aperto ad un pubblico
più vasto. Un primo passo in questa direzione fu rappresentato dai
permessi di visita che i proprietari delle raccolte elargivano, come
concessione, a coloro che desideravano conoscere direttamente i beni in esse
conservati. Di estrema importanza fu, poi, il diffondersi della pratica delle
donazioni alla collettività: nel Cinquecento Venezia, grazie alla
donazione alla Repubblica della raccolta del cardinale Grimani, ebbe un primo
m. pubblico presso la Libreria sansoviniana; a Roma, con la donazione al
popolo delle opere conservate nel Campidoglio da parte di Sisto IV, e con
l'ordinamento delle raccolte del Belvedere, voluto da Giulio II, si creò
il nucleo dei
M. capitolini. In altri casi i
m. nacquero da
collezioni private dei grandi signori: dalle raccolte di Lorenzo il Magnifico
nacquero la galleria degli Uffizi e quella di palazzo Pitti a Firenze; questo fu
pure il caso di quelle dei Gonzaga a Mantova, dei Farnese a Parma, degli Estensi
a Ferrara, dei Savoia a Torino (inizio del XVII sec.). Molti altri
m.,
soprattutto a Roma, nacquero dall'adozione del fidecommesso artistico, un antico
istituto giuridico che obbligava le famiglie dei grandi pontefici alla
conservazione e alla manutenzione dei loro patrimoni d'arte e cultura (gallerie
Doria-Pamphili, Corsini, Borghese, Spada, Colonna). Altri complessi museali
italiani si svilupparono per iniziativa di privati cittadini: a Venezia la
galleria Franchetti alla Cà d'Oro, a Bergamo l'Accademia Carrara. L'idea
del bene artistico come bene pubblico, strumento di conoscenza storica e di
divulgazione pubblica, trovò la massima espressione nel corso del
Settecento; grazie al diffondersi delle idee illuministe e all'espropriazione di
molti patrimoni ecclesiastici condotta dai rivoluzionari, prima, e poi da
Napoleone, nacquero i maggiori
m. europei. A Londra, nel 1753, il
Governo, acquisendo la collezione di H. Sloane e le biblioteche Harley e Cotton,
creò il primo nucleo del British Museum, che fu inaugurato nel 1759. Nel
1769, a Firenze, il granduca Leopoldo aprì gli Uffizi e nel 1789
divennero pubbliche le collezioni medicee; a Parigi, nel 1793, a seguito della
Rivoluzione, il Louvre fu aperto ai cittadini. In Germania, nel 1797, Federico
Guglielmo III istituì a Berlino il Kaiser-Friederich Museum con le
raccolte reali. Dall'espropriazione di beni ecclesiastici derivano, invece, le
pinacoteche di Venezia, Bologna e Milano. Nel corso dell'Ottocento i
m.
nazionali si diffusero in tutta Europa, articolandosi nei vari campi del sapere.
In Italia, il policentrismo politico favorì la nascita di molti
m.
civici e si affermò la tendenza a servirsi di edifici storicamente
rilevanti o di mantenere le collezioni nelle loro sedi originarie. All'inizio
del XX sec., il francese J.N.L. Durand sviluppò un progetto di
m.,
consistente in una serie di lunghe gallerie a volta con quattro cortili.
L'affermarsi delle gallerie private e delle mostre temporanee ha contribuito
fortemente, nel corso del XX sec., a modificare il concetto di
m.;
l'architettura stessa dei
m. ha subito profonde modificazioni, divenendo
spazi, modalità di esposizione e illuminazione più razionali e
funzionali alle opere stesse. Una nuova concezione del bene culturale, visto
anche sotto il profilo economico, ha cercato di inserire il
m. nella vita
moderna, ponendolo come centro di studi e ricerche o polo didattico. Il
m. si è andato articolando in una serie di spazi diversificati:
non solo stanze espositive, ma anche magazzini, archivi di consultazione, sale
di proiezione e multimediali, auditori, ecc., secondo un'impostazione che
ricerca un più immediato rapporto fra autore e pubblico, opera e
fruitore. ║
M. della scienza: analogo, e pressoché
contemporaneo, è il processo che portò alla formazione dei
m. della scienza, il cui sviluppo è per altro strettamente legato
a quello della scienza stessa. Nella seconda metà del XVI sec., accanto
alle collezioni private di
naturalia e
artificialia presenti nelle
corti principesche e in quelle dei grandi signori, si svilupparono collezioni
naturalistiche specialistiche con una netta finalizzazione alla pratica
scientifica: tale è il caso dei
m. di F. Calzolari a Verona, di M.
Mercati a Roma, di U. Aldovrandi a Bologna. Nel Seicento, grazie al fiorire
delle università, delle accademie e di vari istituti di ricerca, si
diffusero in tutta Europa veri e propri
m. di storia naturale. Nel 1626
venne fondato a Parigi il Jardin des Plantes, nel 1685 l'Ashmolean Museum di
Oxford, nel 1739 il Musée National d'Histoire Naturelle di Parigi, nel
1753 il British Museum of Natural History di Londra; infine, nel 1775, Pietro
Leopoldo I istituì a Firenze il
M. di Fisica e Storia Naturale.
Verso la fine del Settecento nacquero anche i
m. tecnico-scientifici, a
cominciare dal Conservatoire National des Arts et des Métiers di Parigi
(1794), ispirato a criteri enciclopedici propri dell'Illuminismo.
Nell'Ottocento, il Positivismo diede un ulteriore impulso allo sviluppo dei
m. scientifici, visti come luoghi di celebrazione del progresso umano. In
Italia, nel XX sec., nacquero il
m. di scienze naturali di Milano a opera
di G. De Cristoforis e G. Jan (1837), quello di Genova (fondato nel 1867 dal
marchese Giacomo Doria), quello di Trieste (1846) e di La Spezia (1875). Nella
seconda metà del Novecento, accanto ai tradizionali
m. scientifici
di impostazione storica, si sono andati diffondendo i cosiddetti "centri
scientifici", spesso sviluppatisi in connessione con centri universitari, volti
a porsi come veri e propri luoghi di ricerca e di studio. ║
Il M. di
Alessandria: il termine
m. fu coniato per indicare l'accademia
scientifico-letteraria fondata, su consiglio del peripatetico Demetrio Falereo,
da Tolomeo I (seconda metà del III sec.) ad Alessandria. Esso nacque,
oltre che come luogo di conservazione di opere d'arte, come centro di studi e di
ricerca aperto agli studiosi di tutti i Paesi del Mediterraneo. Collegato alla
famosa biblioteca di Alessandria, il
M., fra momenti di decadenza e di
rinnovato splendore, continuò ad esistere fino al 400 d.C. circa.
PRINCIPALI MUSEI ITALIANI
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Agrigento
|
Museo Regionale Archeologico
|
Ancona
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Museo Archeologico nazionale delle Marche Pinacoteca Comunale e
Galleria d'Arte Moderna
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Arezzo
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Museo Archeologico Statale Mecenate
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Bari
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Museo Archeologico
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Bergamo
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Pinacoteca dell'Accademia Carrara
|
Bologna
|
Museo Civico Archeologico Pinacoteca Nazionale
|
Brescia
|
Museo Civico dell'Età Romana Pinacoteca Tosio
Martinengo
|
Cagliari
|
Museo Archeologico Nazionale
|
Chiusi (SI)
|
Museo Archeologico Nazionale
|
Cividale del Friuli (UD)
|
Museo Archeologico Nazionale
|
Faenza (RA)
|
Museo Internazionale delle Ceramiche
|
Ferrara
|
Museo Archeologico Nazionale Pinacoteca Nazionale
|
Firenze
|
Casa Buonarroti Galleria Corsini Galleria d'Arte
Moderna Galleria degli Uffizi Galleria
dell'Accademia Galleria Palatina Museo Archeologico Museo
Bardini Museo del Bargello Museo della Fondazione H.P.
Horne Museo dell'Opera del Duomo Museo di San Marco Opera
Museo Stibbert
|
Genova
|
Civico Museo Navale Galleria Nazionale di Palazzo
Spinola Galleria di Palazzo Bianco Galleria di Palazzo
Rosso
|
Lucca
|
Museo e Pinacoteca Nazionale Museo Nazionale di Villa
Guinigi
|
Messina
|
Museo Regionale
|
Milano
|
Civica Galleria d'Arte Moderna Museo del Castello
Sforzesco Museo Poldi Pezzoli Museo del Risorgimento Museo
Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci Pinacoteca
Ambrosiana Pinacoteca di Brera
|
Modena
|
Galleria Estense
|
Murano (VE)
|
Museo Vetrario di Murano
|
Napoli
|
Museo Archeologico Nazionale Museo Civico Principe Gaetano
Filangieri Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte Museo Duca di
Martina Museo Nazionale di San Martino
|
Padova
|
Musei Civici
|
Palermo
|
Galleria Regionale della Sicilia Museo Archeologico
Regionale
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Parma
|
Galleria Nazionale
|
Perugia
|
Galleria Nazionale dell'Umbria
|
Pesaro
|
Musei Civici
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Pisa
|
Museo di San Matteo
|
Ravenna
|
Museo Nazionale di Ravenna Pinacoteca Comunale
|
Roma
|
Galleria Colonna Galleria Doria Pamphili Galleria Nazionale
d'Arte Antica Galleria Nazionale d'Arte Moderna Galleria
Spada Musei Capitolini Musei e Gallerie Pontificie (Città del
Vaticano) Museo Galleria Borghese Museo Nazionale di Villa
Giulia Museo Nuovo e Pinacoteca Capitolina Museo di Palazzo
Venezia Museo Storico ed Etnografico L. Pigorini
|
Reggio calabria
|
Museo Nazionale
|
Sassari
|
Museo Giovanni Antonio Sanna
|
Siena
|
Museo dell'Opera Metropolitana Pinacoteca Nazionale
|
Siracusa
|
Museo Archeologico Regionale Museo Regionale di Palazzo
Bellomo
|
Taranto
|
Museo Archeologico Nazionale
|
Torino
|
Armeria Reale Galleria Civica d'Arte Moderna Museo Civico
d'Arte Antica di Palazzo Madama Museo Egizio Museo Sperimentale
d'Arte contemporanea
|
Trieste
|
Museo Civico di Storia Naturale
|
Udine
|
Galleria d'Arte Antica e Moderna
|
Urbino
|
Galleria Nazionale delle Marche
|
Venezia
|
Civico Museo Correr Collezione Peggy Guggenheim Galleria
dell'Accademia Galleria Giorgio Franchetti (Cà
d'Oro) Galleria Internazionale d'Arte Moderna (Ca'
Pesaro) Museo del Settecento Veneziano (Ca'
Rezzonico) Pinacoteca Querini Stampalia
|
Verona
|
Museo di Castelvecchio Museo Civico di Storia Naturale
|
Vicenza
|
Museo Civico
|
Volterra (PI)
|
Museo Etrusco Guarnacci
|
Visita virtuale alla Galleria di Leonardo presso il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano
Tour virtuale del sommergibile E. Toti presso il Museo Leonardo da Vinci di Milano