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Musicologìa.

Termine coniato alla fine del secolo scorso nell'ambito del Positivismo francese e tedesco in polemica con l'estetica romantica e idealistica, per indicare uno studio della musica condotto secondo una rigorosa metodologia scientifica che, ispirata a quella adottata nella filologia, nella paleografia, nelle scienze fisiche e matematiche e nella filosofia, ricerca l'essenza del fenomeno musicale nella sua struttura formale e nei suoi valori storici e umani. Inizialmente sviluppatasi in Germania, la nuova disciplina si occupò del preliminare lavoro di archiviazione e catalogazione delle fonti, spostandosi poi verso lo studio degli aspetti più specifici della musica intesa come linguaggio e come fenomeno acustico. Un primo tentativo di definizione della metodologia specifica della m. venne tentato da G. Adler nel 1885, mentre solo al 1908 risale il primo compendio della nuova scienza scritto da H. Riemann. Di poco posteriore fu lo sviluppo delle ricerche musicologiche in Francia, dove tra i pionieri si trovano P. Aubry, che con il suo compendio del 1903-05 proseguì gli studi originariamente chiamati di "filologia musicale" o "archeologia musicale" e, più tardi, con un approccio più spiccatamente sociologico, F.J. Fétis. Nei tempi più recenti il termine ha perso le sue rigide connotazioni positiviste per indicare l'insieme più vasto di tutte le ricerche che hanno per oggetto i fenomeni musicali, purché esse siano svolte con criteri metodologici specifici e basandosi sulle fonti. A tutt'oggi, seguendo la specificazione proposta da Ch. Seeger nel 1939, due sono le principali direzioni della m.: l'ambito storico e quello sistematico, riferendo al primo gli studi che indagano l'oggetto musicale nella sua dimensione storica (esplicitati poi nella bibliografia musicale, nella paleografia musicale, nell'organologia, ecc.), e al secondo gli studi che si occupano delle sue caratteristiche oggettive (acustica, analisi musicale, estetica, ecc.). L'apporto di metodi e risultati conseguiti da scienze come la psicologia e l'analisi musicale hanno permesso in particolare alla m. di fornire fondamentali contributi agli aspetti etnologici, antropologici e psicologici della musica. In Italia è storia recente l'avanzamento della m., penalizzata tra l'altro da un lungo periodo di misconoscimento da parte degli organismi ufficiali; ma a partire dal 1963, anno della fondazione avvenuta a Milano della Società italiana di m., l'interesse intorno alla disciplina è andando diffondendosi sempre più, trovando le sue naturali sedi di sviluppo in università e fondazioni.