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Muratoriano.

Relativo a Ludovico Antonio Muratori. ║ Canone m.: il più antico elenco dei libri sacri del Nuovo Testamento, in parte anche apocrifi, scoperto e pubblicato nel 1740 da L.A. Muratori nel terzo libro delle sue Antiquitates Italicae. Il manoscritto, che manca della parte iniziale e, probabilmente, di quella finale, risale all'VIII sec. ed è redatto in un latino rozzo; comprende i Vangeli di Luca e Giovanni, gli Atti, le Lettere di San Paolo (tranne quelle ai Laodicensi e agli Alessandrini), la Lettera di Giuda, due Lettere di Giovanni, le Apocalissi di Pietro e Giovanni, e infine la Sapienza di Salomone e il Pastore di Erma. Sono ancora sconosciute le origini del canone m. Si è ipotizzato che sia una traduzione dal greco risalente al V o VI sec. (mentre l'originale sarebbe della fine del II o dell'inizio del III sec.) e si sono ritenuti suoi possibili autori Esegippo, Melitone di Sardi, Policrate di Efeso, S. Ireneo, Rodone, Clemente Alessandrino e, soprattutto, Ippolito Romano. Alcuni elementi, in particolare quanto viene detto di Erma, fanno pensare però ad un autore romano, forse a un papa (Zefirino, ad esempio, o Callisto, o Vittore). Secondo un'altra ipotesi, invece, il canone m. deriverebbe da un concilio, oppure potrebbe essere opera di un vescovo africano, forse Agrippino di Cartagine (probabilmente l'episcopus episcoporum che Tertulliano combatte nel De Pudicitia).