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Movimento.

L'atto del muovere o del muoversi, moto. ║ L'andare e venire di molte persone o veicoli; affluenza, animazione, traffico. ║ Fig. - Corrente culturale, politica, filosofica, scuola artistica. ● Biol. - Il m. è il carattere primario degli organismi viventi, distinzione essenziale rispetto agli organismi inanimati. I m. degli organismi unicellulari, oltre a quelli interni di natura metabolica e citoplasmatica, possono essere flagellari e ciliari o ameboidi, in relazione al mezzo usato. Nel primo caso i m. vengono effettuati attraverso flagelli - cioè espansioni citoplasmatiche filiformi e mobili, proprie, ad esempio, degli spermatozoi e di molti batteri - o ciglia vibratili, caratteristiche di parameci e larve. Nel secondo caso abbiamo m. delle parti esterne del corpo, attraverso l'estroflessione, dovuta a ritmiche variazioni del protoplasma, di pseudopodi - prolungamenti del corpo - su cui si riposiziona l'intera massa cellulare. Negli organismi pluricellulari più evoluti, il m. attraverso lo spazio è dovuto a meccanismi diretti, quali lo strisciamento, la locomozione a terra, il volo e il nuoto, o indiretti (si pensi ai fenomeni di tropismo). Negli animali il m. è permesso da un tessuto specializzato, quello muscolare (le cui componenti cellulari sono in grado di contrarsi), che è direttamente localizzato sugli arti. I m. possono essere autonomi, cioè dipendenti da fattori interni, come i m. peristaltici dell'intestino o il battito cardiaco. Il m. di locomozione, nei vertebrati, è fondato su schemi di eccitazione del sistema nervoso centrale che garantiscono l'azione coordinata dei muscoli per mezzo di meccanismi riflessi e anche volontari. Nei vertebrati e negli artropodi il tessuto muscolare permette la contrazione degli arti, organi passivi della locomozione, consentendo la deambulazione, la corsa, il salto, in molti animali l'arrampicamento e il volo. Sempre ad un'azione muscolare è dovuto il m. ondulatorio dei rettili, dei serpenti e degli animali apodi in generale; in tal caso, è la muscolatura longitudinale che funge da apparato motore. Anche i pesci si muovono attraverso il m. ondulatorio della parte terminale del corpo. In altri invertebrati (platelminti, anellidi, nematodi) l'organo di locomozione è costituito da una sacca cutanea con muscolatura circolare esterna e longitudinale interna, che si sposta per effetto di allungamenti e accorciamenti ritmici. Nei molluschi il m. è dato dal cosiddetto piede, nelle meduse e nei cefalopodi dalla contrazione di un muscolo cavo. L'azione muscolare può appoggiarsi a uno scheletro esterno (artropodi in genere) o, come nei vertebrati, ad uno scheletro interno: in quest'ultimo caso il sistema meccanico che realizza la mobilità è estremamente complesso. Nell'uomo sono più di 300 i muscoli che rendono possibile il m. della massa corporea e il suo equilibrio durante lo spostamento: muscoli degli arti inferiori (locomozione), del tronco (per garantire stabilità alla colonna vertebrale), del collo (tensione del capo) e degli arti superiori (bilanciamento). ● Bot. - Anche gli organismi vegetali sono dotati di particolari m. La loro origine può essere data da uno stimolo esterno (chimico o fisico) o da uno stimolo interno (fattori endogeni). In relazione alla natura di detti stimoli e alla reazione da essi provocata nei singoli organismi, i m. delle piante si distinguono in m. di accrescimento, m. di curvatura, m. di mutazione, m. di turgore, ecc. ● Econ. - M. contabile o di conto: insieme delle scritture contabili di un'azienda. ║ M. congiunturale: fluttuazione delle caratteristiche economiche di un sistema in un arco di tempo ristretto, rispetto al ciclo economico preso nella sua totalità. ║ M. stagionale: andamento fluttuante delle quotazioni di mercato. ║ M. di capitale: insieme di entrate e uscite, dette correlative o compensative in quanto non determinano alcuna variazione quantitativa del patrimonio, ma solo una trasformazione di alcuni elementi dello stesso. Si distinguono perciò dalle entrate ed uscite effettive. ║ M. internazionali di capitale: investimenti finanziari, senza contropartita di beni o servizi, aventi normalmente origine dalla differenza fra i tassi netti di interesse dei diversi Paesi. ● Filos. - Ogni tipo di mutazione viene in genere considerata m. Nell'antica filosofia greca il m. fu variamente definito ed attribuito, in quanto qualità primaria, a diversi enti. Per Anassimandro un eterno m. era costitutivo del cosmo, mentre per Anassagora era la mente divina, il nous, ad esserne dotata in proprio, oltre che ad essere capace di trasmetterlo al mondo. Altri filosofi, come Zenone e più tardi Diodoro Crono, giunsero alla negazione del m. in quanto impossibile, mentre per Democrito, e poi per gli atomisti che parlavano di eterno m. degli atomi, il m. era una nozione relativa, in quanto indicante una variazione del rapporto tra gli atomi nel vuoto, e non un mutamento assoluto della posizione di questi nello spazio. Aristotele lo considerò evento accidentale, non riguardante cioè l'essenza dell'ente, che porta mutamento di posizione, di qualità e di quantità. Su questa linea si mosse anche la filosofia medioevale. In epoca moderna il m. fu per Cartesio una relazione di contiguità, per Leibniz causa del mutamento, per Kant la variazione delle relazioni esterne di un corpo con lo spazio, per Hegel un fenomeno connesso all'infinito matematico. ● Geom. - In geometria si definisce m. l'atto ideale che, portando una figura a sovrapporsi ad un'altra, ne definisce la congruenza. Dal momento che il m. non altera le mutue distanze dei punti delle figure mosse, esso è detto rigido; sarà invece diretto o inverso, relativamente alla conservazione o meno degli orientamenti delle figure. ● Mus. - Ciascuna delle parti di una composizione. ║ Grado di celerità richiesto nell'esecuzione di un brano. Tra le principali didascalie: adagio, andante, allegro, presto. ● Sociol. - M. collettivi: termine che indica il comportamento di masse di individui. Essi possono essere di carattere irrazionale, come nel caso di momenti di esaltazione o di panico di grandi folle, o di natura politica (m. per la difesa di diritti civili, rivolte, ecc.) o ancora di natura religiosa. In genere si possono classificare in base al rapporto, positivo o negativo, con la società all'interno della quale si formano. ║ M. della popolazione: m. demografico dato dall'insieme delle variazioni quantitative e qualitative subite da un aggregato umano. Si distinguono m. naturali, dovuti cioè a cause naturali quali morti, matrimoni, nascite, ecc. e m. migratori, causati da fattori sociali ed economici. ● Tecn. - Negli orologi, l'insieme dei meccanismi, racchiusi nella cassa, che fornisce il moto alle lancette.