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Mosè.

Melodramma sacro in quattro atti e cinque quadri di Gioacchino Rossini, su libretto di L. Tottola, rappresentato per la prima volta al teatro San Carlo di Napoli nel 1818. L'opera fu ripresa nel 1919; ne esiste inoltre un rifacimento in francese in quattro atti del 1827 con la collaborazione del librettista S. de Jouy. Nel campo dei Madianiti, gli Ebrei ricevono la notizia che il faraone ha finalmente concesso loro di andarsene, liberi dalla schiavitù; ma mentre già si svolgono i riti di ringraziamento a Dio, il figlio del faraone, innamorato di Anaide, nipote di Mosè, ottiene dal padre la revoca del permesso. Mosè adirato, fa oscurare il sole e al nuovo rifiuto del faraone, lo minaccia di terribili castighi divini: si scatenano così le sette piaghe d'Egitto mentre si spengono i fuochi sacri a Iside. Gli Ebrei si avviano verso il Mar Rosso ma, per il nuovo rifiuto opposto da Anaide alle profferte amorose del figlio del faraone, questi li fa inseguire dai suoi soldati; il Mar Rosso si apre davanti a Mosè e ai suoi, chiudendosi dopo aver inghiottito gli Egiziani.