Stats Tweet

Moscovia.

Nome dato al Principato di Mosca dal XIII al XVII sec. Sorto come piccolo dominio feudale appartenente al duca di Suzal, nella prima metà del 1200 la M. era già un granducato indipendente, governato dal granduca Jaroslav; morto questi, nel 1246, il territorio passò a suo figlio Michele, che morì, però, due anni dopo. Della sua morte approfittarono i granduchi di Vladimir che soggiogarono la M. fino al 1263, quando il figlio di Alessandro Neviskij, Daniele, riuscì a conquistarla. Sotto Daniele (1263-1303) il ducato si ingrandì con l'aggiunta dei territori lungo il fiume Moscova fino a Mozajsk e a Kolomna e con la regione di Perejaslavl. Il figlio di Daniele, Jurij (1303-25), conquistò alla M. nuovi territori grazie anche alla sua opera di diplomazia nei riguardi dell'Orda d'Oro, i Mongoli che avevano la sovranità su tutta la Russia centro-meridionale. Ivan I Kalita (1325-1340), fratello di Jurij, divenuto granduca, allargò nuovamente i confini dello Stato facendosi assegnare dai Tartari anche i territori appartenenti ai granduchi di Vladimir. Nel 1328 sconfisse il principato di Tver e ottenne la sottomissione al potere di Mosca del metropolita Alessio dopo che il suo predecessore, il metropolita Teognosto, aveva trasferito la sua sede da Vladimir a Mosca. Alla sua morte la M. occupava una superficie di oltre 30.000 kmq ed era la regione più popolosa di tutta la Russia grazie anche all'appoggio e alla protezione del khan dell'Orda d'Oro, che garantiva i confini del suo Stato dai nemici esterni. Mosca, centro della riscossione dei tributi dei Tatari e sede del metropolita, era considerata la città principale della Russia. Sotto i successori di Ivan Kalita, Simeone l'Orgoglioso (1341-1353) e Ivan II (1353-1359), il ducato si allargò ulteriormente, favorito dalla posizione di incrocio tra le vie commerciali, e con Dimitrij Donskoj (1359-1389) annetté anche la Galizia e Belozerk. Dimitrij si impose nuovamente sui principi di Tver, combattendo e sconfiggendo nel 1380, nella battaglia di Kulikovo, sul fiume Don, Oleo di Rjazan che aveva, fra l'altro, ottenuto l'appoggio della Lituania. Ma nel 1382 l'Orda d'Oro riuscì a impadronirsi di Mosca e a incendiarla dopo averla saccheggiata. Tuttavia Dimitrij, in punto di morte, rifiutò di chiedere il permesso al khan per cedere al figlio Basilij I (1389-1425) la corona di granduca e lo nominò direttamente suo successore, mostrando ormai di considerare la M. come ducato indipendente e non più soggetto ai Tatari. Basilij, continuando l'opera di unificazione già iniziata dai suoi predecessori, annetté alla M. anche il principato di Sudzal Niznij-Novgorod e il ducato di Morom. Superate le lotte per la successione scatenatesi durante il Regno di suo figlio Vasilij II (1425-1462), sotto Ivan III, detto poi Ivan il Grande (1462-1505), la M. visse il momento di maggiore splendore con l'annessione dei territori di Jaroslav, di Tver, di Novgorod, ai quali più tardi si aggiunsero quelli di Rjazov e di Pskov. Ivan III assunse il titolo di zar (autocrate) di tutte le Russie; sposò la principessa bizantina Zoe e chiamò numerosi architetti italiani per la ricostruzione del Cremlino, delle chiese e dei palazzi della capitale. In politica estera combatté a lungo (dal 1471 al 1478) contro Novgorod, che si era costituito in Repubblica, riuscendo alla fine ad annetterlo, e continuò inoltre la guerra contro il khan dei Tatari che sconfisse in battaglia nel 1480 sottraendo così definitivamente i territori alla pesante dominazione dell'Orda d'Oro. Da quell'epoca si fa iniziare la storia della Russia moderna.