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Mortàio.

Recipiente generalmente di legno, pietra o metallo (talvolta anche di porcellana, agata, vetro, ecc.), nel quale vengono sminuzzate, polverizzate o ridotte in poltiglia sostanze solide, pestandole e sfregandole con un pestello dello stesso materiale. ● Mil. - Arma da fuoco ad anima corta (con un rapporto fra lunghezze dell'anima e calibro minore di 12) in grado di sparare con un'elevazione di almeno 45°. Viene impiegata soprattutto per colpire (con bombe) bersagli orizzontali o nascosti da ostacoli, oppure situati dopo oggetti o persone che non si desidera colpire. La propulsione della bomba è garantita da una cartuccia di lancio dotata di innesco a percussione. I tipi più diffusi di m. hanno un calibro che può variare dai 45 agli 81 mm (ma ne sono stati creati altri dotati di un calibro di 120 mm, 140 mm, addirittura di 280 mm, quest'ultimo destinato al lancio di armi atomiche). La loro struttura è generalmente molto semplice: una canna, dotata di percussore fisso, si appoggia su due gambe che, grazie alla loro altezza regolabile, permettono un'adeguata elevazione dello strumento. Dispositivi di puntamento permettono di ottimizzare il tiro. I m. di tipo normale sono destinati alla fanteria, ma ne esistono altri, semoventi e di calibro maggiore, utilizzati dall'artiglieria. ● Anat. - M. tibio-peroneo: superficie articolare concava costituita dai capi distali rispettivamente di tibia e perone.