Condizione di chi è mortale. ║ Numero dei morti; percentuale dei
morti. ● Stat. -
Tasso, quoziente o
indice di m.: rapporto
percentuale fra il numero dei decessi e la popolazione media in un certo ambito
territoriale e in una determinata unità di tempo: generalmente, si
calcola come numero dei decessi ogni 1.000 abitanti in un dato luogo e in un
intervallo di un anno. La
m., oltre che a fattori transitori e temporanei
come le guerre, è legata a circostanze specifiche, come le condizioni
sanitarie, ambientali, socio-economiche in cui vive una data comunità.
Per questo, l'indice di
m. riveste l'importante funzione di indicatore
del grado di sviluppo economico di uno Stato. In ambito internazionale si
assiste, in effetti, a squilibri profondissimi, con il passaggio da quozienti di
m. altissimi (soprattutto infantile) in Paesi poveri e sottosviluppati, a
tassi molto minori nei Paesi con un'economia sviluppata. In linea generale, la
m. in Italia ha conosciuto una progressiva diminuzione a partire
dall'inizio del XX sec. Se si procede a un esame analitico delle principali
cause di morte, si constata che le migliorate condizioni e i progressi in campo
medico e scientifico hanno consentito il debellamento o comunque la diminuzione
di malattie infettive e parassitarie; maggiori cause di
m. si rivelano
sempre più, invece, le malattie cardiache o cardiocircolatorie, i tumori
e gli incidenti stradali. Se il tasso di
m. viene calcolato sull'insieme
della popolazione si ottiene un quoziente di
m. generale; qualora vengano
presi in considerazione gruppi specifici di essa, il tasso di
m. ottenuto
è definito
specifico. Il livello di
m. può
dipendere, per esempio, dal sesso, dall'età e dallo stato civile della
popolazione. Se il numero di persone anziane di una comunità è
molto alto, il tasso di
m., indipendentemente dalle condizioni economiche
di quella popolazione, sarà necessariamente piuttosto alto. Seguendo
quella che in statistica viene chiamata
curva di Lexis, è
possibile individuare l'andamento del tasso di
m. secondo le diverse
età: generalmente alto nel primo anno di vita, tende a contrarsi dai 2 ai
10 anni circa, per tornare gradatamente a salire. Inoltre, basandosi
sull'osservazione dei tassi di
m. di un certo periodo preso in
considerazione, le cosiddette
tavole di m. permettono di evidenziare come
una generazione giunga alla propria estinzione nelle diverse età, fino
all'ultima età registrata (età finale). Esse, infatti, sono
costituite da una successione numerica che rappresenta il numero dei decessi
verificatisi nei gruppi di popolazione delle diverse età (1 anno, 2 anni,
ecc.). Tali tavole vengono usate per studi specifici; un confronto fra diverse
tavole relative a individui di una stessa epoca e dello stesso sesso, con
l'unica variabile delle condizioni lavorative, per esempio, consente di
individuare quelli che vengono chiamati gli "omicidi bianchi", quelle morti
cioè che eccedono rispetto all'indice comune di
m. e che si
collegano a incidenti sul lavoro provocati da scarse misure di protezione o di
sicurezza. Le tavole di
m. permettono di stabilire il
coefficiente di
m.: si tratta del rapporto tra il numero dei decessi che si verificano tra
individui di un dato gruppo e di età compresa in un dato intervallo
numerico e il tempo vissuto globalmente dagli individui di quello stesso gruppo
e aventi un'età compresa nello stesso intervallo considerato. Le tavole
possono essere
per generazioni (con riferimento quindi a una precisa
generazione di individui) o
per contemporanei (con riferimento a persone
nate in anni diversi ma viventi nello stesso intervallo di tempo), queste ultime
più usate. Differenze nei tassi di
m. si riscontrano anche negli
individui di sesso diverso: generalmente quello maschile ha un indice più
alto, ma le cause di tale fenomeno non sono ancora chiare. Anche in Italia si
conferma tale comportamento, che tra l'altro prevede per gli uomini una vita
media alla nascita nettamente inferiore rispetto a quella delle donne. La stessa
costituzione corporea sembra aver riflessi sulla determinazione dell'indice di
m.: le statistiche sembrano confermare che la
m. è
più bassa per i brevilinei. Fra i tassi di
m. specifici
particolare importanza rivestono quelli riguardanti la
m. infantile. Essa
indica il rapporto fra il numero dei bambini che muoiono nel primo anno di vita
e i nati vivi. Più precisamente, si distingue tra
m. antenatale o
fetale (si riferisce al numero di aborti e di nati morti in rapporto a
quello dei nati),
natimortalità (il solo numero di nati morti
rispetto a quello dei nati),
m. neonatale (frequenza di bambini morti
entro il primo mese di vita, sempre in rapporto al numero complessivo dei nati).
Complessivamente, a livello mondiale, si registra una costante diminuzione del
tasso di
m. antenatale e neonatale, benché in alcuni Paesi esso
rimanga tuttora molto alto. Quello della
m. infantile è uno degli
indici più indicativi nella determinazione delle condizioni economiche e
sanitarie di uno Stato. Lo studio dei rimedi (oltre la metà dei decessi
nel primo anno di vita si verifica entro i primi sette giorni dalla nascita)
è strettamente legato alle cause che determinano la
m. infantile:
esse si distinguono in
esogene, quindi dovute a fattori esterni (quali
fattori igienico-sanitari), ed
endogene, in relazione invece a malattie o
comunque a fattori congeniti. La
m. infantile dovuta a cause esogene si
riconduce spesso all'insufficiente assistenza offerta al bambino dopo la
nascita. Di qui la necessità, soprattutto nei Paesi poveri e del Terzo
Mondo, di istituire nuovi e meglio attrezzati reparti ospedalieri, ostetrici e
pediatrici, affiancati da consultori per un adeguato controllo periodico e
un'adeguata preparazione al parto. Dall'analisi comparativa dei dati statistici
forniti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, risulta che le
possibilità di assistenza alla prima infanzia sono in gran parte legate
al grado di sviluppo economico dei vari Paesi (si vedano gli
Statistical
Yearbook e i
Demographic Yearbook). Il tasso di
m. delle donne
durante il parto viene indicato come
m. materna. Nei Paesi a medio e alto
sviluppo il tasso di
m. materna ha un'incidenza molto bassa, mentre tassi
di
m. più alti si registrano fra le classi economicamente meno
abbienti o in Paesi sottosviluppati.