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Mordvini.

(o Morduini). Popolazione del gruppo finnico, attualmente costituita da circa un milione di individui, frazionata in diversi gruppi stanziati nella regione del medio Volga e fino alle steppe di Orenburg e concentrata nella Repubblica omonima. I popoli finnici si stanziarono nell'antichità presso i bacini dei fiumi Oka e Volga, sedentarizzandosi solo in parte. Infatti nel VI sec. nella zona originaria di queste popolazioni restavano solo i M., agricoltori, apicultori e pastori. Tributari degli Slavi, furono da questi convertiti alla religione greco-ortodossa, perdendo così gran parte dei caratteri culturali loro propri. Attualmente resistono alcune tradizioni, in ambito folcloristico, che sembrano di antica ascendenza: danze rituali, caccia all'orso, ecc. Nel 1220, ormai frazionati in piccoli principati indipendenti fra loro, i M. furono prima sottomessi dai Mongoli e annessi al khanato tataro di Kazan poi, nel 1552, inclusi con esso nel dominio moscovita, che insediò fortezze nella zona (per esempio, a Saransk). L'arrivo di coloni russi spinse ad emigrare una parte consistente della popolazione che, tuttavia, ancora nel XIX sec. produsse un tentativo di riscossa nazionale guidata da Kuzna Alekseev. • Ling. - La lingua dei M., a tutt'oggi sopravvissuta come dialetto locale, appartiene al ceppo ugro-finnico ed è distinta in due varietà: mokša ed erzja. Sue caratteristiche peculiari sono l'articolo posposto e agglutinato al nome e l'uso di una coniugazione soggettiva ed una oggettiva. Dal punto di vista lessicale sono ovviamente consistenti prestiti ed elementi russi ma anche tatari.