Stats Tweet

Morbillo.

Med. - Malattia infettiva e contagiosa, a tendenza epidemica, caratterizzata dalla presenza di enantema ed esantema tipici e dovuta ad un virus a RNA (detto morbillivirus) della famiglia Paramyxovirus. Tale virus passa nelle secrezioni catarrali delle mucose (perciò è facilmente trasmesso per via aerea) mentre, essendo labile, è piuttosto difficile il contagio indiretto attraverso biancheria o vari oggetti. Il m. è una delle malattie esantematiche tipiche dei bambini in età scolare, tuttavia può colpire facilmente anche lattanti, adulti e anziani. L'incubazione del virus può avere durata variabile, individuata in una media di 10-11 giorni. Il decorso della malattia presenta un periodo, detto clinicamente prodromico (3-4 giorni), che si manifesta con cefalea, inappetenza, senso di spossatezza, sete, febbre irregolare, irritazione catarrale delle prime vie respiratorie (rinite e faringo-laringite) e della congiuntiva (arrossamento, bruciore, lacrimazione, fotofobia). In questa prima fase si può osservare in corrispondenza dei premolari o dei molari inferiori il caratteristico enentema: chiazze di arrossamento con punticini bianchi (segno di Koplick). Il periodo esantematico vero e proprio dura circa 6 giorni e consiste nella comparsa in tutto il corpo di macchie cutanee pruriginose, prima rosso chiaro e poi rosso vivo, che nel decorso della malattia si mutano in papule rilevate più scure; scompaiono in circa 6-7 giorni. In questa fase possono verificarsi eventi febbrili di una certa intensità. Il periodo desquamativo è caratterizzato dalla scomparsa della febbre e dell'esantema. Di norma il m. ha decorso benigno e la prognosi è buona, tuttavia alcune forme cliniche denunciano carattere di estrema gravità. Sono note: la forma ipertossica, con febbre alta, delirio, stato tossico generale e insufficienza circolatoria; la forma emorragica, connotata da emorragie cutanee, nasali e a carico dell'apparato digerente e urinario; la forma soffocante, in cui si verificano difficoltà respiratorie rilevanti, che possono portare anche alla morte per asfissia. Gravi ma non letali le meningiti, le encefaliti, le nefriti, le malattie oculari da infezioni batteriche delle vie respiratorie (polmonite) e dell'orecchio (otite media purulenta). Grave è l'associazione del m. con la difterite. Il trattamento del m. prevede somministrazione di antipiretici contro il rialzo termico, sedativi della tosse, mucolitici e antibiotici nel caso in cui si manifestino sovrainfezioni batteriche. Il periodo di convalescenza mira a ricostituire nel paziente le normali difese immunitarie dell'organismo che la malattia tende ad abbattere. Alla guarigione l'individuo possiede un'immunità di norma permanente. La profilassi del contagio è di tipo repressivo e prevede l'isolamento dei malati per due settimane a partire dallo sfebbramento e l'allontanamento dalla vita di comunità degli individui non immuni, che abbiano avuto contatti con malati, per 10-15 giorni. La profilassi preventiva, invece, prevede la somministrazione di gammaglobuline o l'inoculazione del vaccino specifico preparato con ceppi virali attenuati. Controindicazioni al vaccino sono la presenza di tubercolosi attiva, di gravidanza, linfoma o altre neoplasie, sensibilità alle proteine dell'uovo, necessità di terapie con steroidi o antimetaboliti.