Città della Lombardia, capoluogo della provincia di
M. e Brianza, 15 km
a Nord-Est di Milano; è posta a 162 m s/m., al margine meridionale della
Brianza. L'abitato è tagliato
centralmente dal fiume Lambro che scorre in direzione Nord-Sud e si incrocia
alla periferia meridionale con il canale Villoresi. Limitato ad Est dal corso
del Lambretto (un canale artificiale derivato dal Lambro che riconfluisce nella
corrente principale del fiume, dopo aver fiancheggiato la periferia orientale in
corrispondenza delle antiche mura, oggi scomparse), è riconoscibile
l'originario centro urbano. La città è cresciuta espandendosi
intorno a questo nucleo. A Nord si estendono gli 800 ha del parco della Villa
Reale (costituito nel Settecento), all'interno del quale si trovano l'autodromo
(V.) e l'ippodromo di Mirabello. I facili
collegamenti con i centri maggiori della Lombardia, e in particolare con Milano
(la prima tratta ferroviaria risale al 1840), hanno favorito la crescita
demografica ed economica di
M. 119.197 ab. CAP 20052. • Econ. -
È sede di industrie tessili (setifici, lanifici, cotonifici,
cappellifici, confezioni), meccaniche, elettrotecniche, alimentari, cartiere,
mobilifici e stabilimenti per la produzione di materie plastiche. La
città è inoltre il centro naturale del commercio agricolo per i
prodotti della Brianza e vi si svolgono fiere e mercati del bestiame. •
St. - Già centro stanziale dei Galli Insubri, la località fu
occupata dai Romani con il nome di
Modicia. La sua importanza
cominciò a crescere sotto il dominio dell'ostrogoto Teodorico, ma
soprattutto in epoca longobarda, quando la regina Teodolinda (VI-VII sec.) la
arricchì di monumenti. A lei risale quella destinazione di
M. a
residenza reale estiva che la città conservò per secoli, fino ai
tempi di re Umberto I (che proprio qui fu ucciso nel 1900 dall'anarchico
Bresci). Dimora italiana dell'imperatore Berengario nel 918,
M. ricevette
numerosi privilegi dagli imperatori tedeschi e si costituì in libero
Comune. La sua indipendenza fu però sempre minacciata dalla vicina
Milano, che riuscì ad imporle la propria supremazia saltuariamente a
partire dal 1126 e stabilmente dal 1324 con Galeazzo I Visconti. Tuttavia il
possesso del tesoro regio e della celebre corona ferrea, custoditi nel duomo,
consentirono a
M. di mantenere una certa autonomia amministrativa,
economica e giudiziaria: questi beni infatti furono spesso usati come pegno per
i mutui contratti dal comune di Milano, dando alla città la funzione di
tesoriere e garante della potenza milanese. Anche sotto le successive
dominazioni francese, spagnola e austriaca
M. poté godere di una
relativa autonomia: nel 1499 diventò feudo comitale dei Belgioioso, nel
1578 passò alla famiglia dei De Leyva (cui apparteneva la manzoniana
monaca di
M.) e in ultimo, dal 1648 al 1797, ai Durini. Nel XIX sec.,
epoca in cui iniziò la sua fioritura economica,
M. aderì
attivamente ai moti risorgimentali e, nel marzo 1848 sull'onda dell'insurrezione
milanese, scacciò anch'essa il presidio austriaco. • Arte - Il
duomo, dedicato a San Giovanni Battista, fu fondato dalla regina longobarda
Teodolinda nel VI sec., ricostruito nel XIII sec. e ampliato nel XIV sec. in
forme gotiche; la facciata marmorea a fasce bianche e verdi è opera di
Matteo da Campione (1396). L'interno (con rifacimenti del XVIII sec.) presenta
un corpo longitudinale a tre navate e comprende la cappella di Teodolinda: essa
è ornata da un ciclo di affreschi quattrocenteschi degli Zavattari
(1444), costituito da 44 riquadri su cinque registri, narranti
Storie della
vita di Teodolinda. Nell'altare è custodita la
corona ferrea
(V sec.) con cui furono incoronati i re d'Italia per tutto il Medioevo. Il
Tesoro si trova nell'annesso museo e comprende manufatti preziosi
dell'arte orafa longobarda, carolingia e altomedioevale in genere. Ricordiamo in
particolare il dittico eburneo di
Stilicone e Serena (V sec.), la
legatura aurea per evangeliario, donata da Teodolinda alla Basilica, il
capolavoro di oreficeria
Chioccia con pulcini beccanti (VIII-IX sec.), il
reliquiario per il dente del Battista (VIII-X sec.). L'Arengario, l'antico
palazzo del Comune, risale alla seconda metà del XIII sec. e attualmente
ospita il Museo Archeologico. Degni di nota, ancora, sono la torre duecentesca,
detta di Teodolinda, la chiesa di Santa Maria in Strada (XIV sec.) e la
tardo-gotica Santa Maria delle Grazie (XV sec.): la biblioteca del capitolo di
quest'ultima comprende oggi una preziosa raccolta di 200 codici, i più
antichi dei quali sono databili al IX sec. Infine, la Villa Reale consiste in un
complesso di edifici in forma neoclassica, eretti tra il 1777 e il 1780 da G.
Piermarini, decorati da numerosi pittori lombardi dell'epoca (A. Appiani, G.
Traballesi, ecc.) e articolati intorno a un cortile centrale. Il parco, ideato
da Canonica e Trezzini e aperto nel 1806, ha oggi perduto parte del suo
territorio. ║
Autodromo di M.: il più importante circuito
automobilistico italiano. Costruito nel 1922 dall'Automobile Club di Milano, fu
ristrutturato nel 1948. Comprende un circuito stradale lungo 5.750 m, un anello
per l'alta velocità di 4.250 m, una pista
junior, in parte
coincidente con quella stradale, di 2.380 m. È sede di gare nazionali e
internazionali di automobilismo e di motociclismo. ║
Provincia di M. e Brianza: è
stata istituita con le leggi n. 146, 147 e 148 dell'11 giugno 2004, pubblicate
sulla Gazzetta Ufficiale n. 138 del 15 giugno 2004.
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