Maschio adulto della pecora, detto anche
ariete. Più propriamente
il termine ariete indica il maschio riproduttore, da razza, mentre il vocabolo
m. si riferisce al maschio castrato o, comunque, non destinato alla
riproduzione. ║
Grasso di m.: detto anche
sego di m.,
è il grasso ricavato dalle pecore e dai
m. oltre che dalle capre
in genere. Assomiglia molto, come aspetto, a quello di bue, ma, all'aria,
irrancidisce assai più rapidamente di quest'ultimo; inoltre il suo punto
di fusione è molto più elevato rispetto a quello del grasso
bovino. Anche il colore è notevolmente più chiaro. Se fresco,
è inodore e quasi incolore. È composto di stearina, di palmitina
(circa il 70%) e di oleina (30%). Veniva usato, unitamente al grasso del bue,
nella fabbricazione dei saponi e delle candele. ║
Pelli di m.: si
chiamano così tanto le pelli di pecora quanto quelle di ariete o
m. In commercio, infatti, non viene fatta alcuna distinzione fra le
spoglie delle femmine e dei maschi. Queste pelli hanno per la concia assai minor
importanza di quelle fornite dalle capre, in quanto
m. e pecore sono
più propriamente allevati per la lana di cui sono ricoperti. Quanto
migliore è il vello fornito da questi animali, tanto peggiore è la
qualità della pelle (che è più sottile, con poco nervo, mal
nutrita e quindi più scadente). Le pelli derivate dagli individui della
specie
Ovis aries (
m. domestico) vengono usate, in particolare,
per preparare gli scamosciati e i cuoi molli; conciate con il pelo ancora
attaccato, servono in pellicceria e anche per la fabbricazione di tappeti.
Normalmente la pelle viene spedita aperta, distesa, con o senza la testa, con o
senza gli zoccoli. Quelle messe in commercio ricoperte ancora di pelo o di parte
di esso, si chiamano
lanate o
pelli in lana; quelle delanate e
secche prendono il nome di
cuirots. • Cuc. - la carne di
m.,
dopo essere stata sgrassata, è cibo molto apprezzato soprattutto nella
cucina francese, danese e inglese. Il taglio più pregiato è il
coscietto. • Arald. - Il
m. viene generalmente posto sugli scudi
senza corna. • Zoot. -
Effetto m.: sincronizzazione dell'estro
delle pecore al fine di rendere più produttivi gli allevamenti. Consiste
in un periodo di isolamento delle pecore (generalmente un mese), al termine del
quale l'introduzione del
m. induce la comparsa del calore. • Sport
-
Salto del m.: viene così chiamato, in ippica, il colpo del
cavallo che cerca di disarcionare il proprio cavaliere: il cavallo si arresta e
salta sulle quattro zampe, mette la testa fra le gambe e inarca la schiena,
inalzando il posteriore.