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Montaggio.

Sequenza di operazioni necessarie per unire le diverse parti di un unico prodotto. • Cin. - L'ultima fase di lavorazione di un'opera cinematografica. Si effettua quando, ultimate le riprese, vengono selezionate le scene e le sequenze girate, per conferire loro un ordine e una lunghezza definitivi e realizzare il missaggio. Durante la fase di m. vengono anche eseguite numerose operazioni accessorie, quali l'incisione della colonna sonora, l'aggiunta di effetti speciali e così via. In genere, sovraintende al m. lo stesso regista del film, che si rende in modo tale garante dell'organicità narrativa e della coerenza artistica del lavoro. In questa fase il regista si avvale dell'apporto di molti tecnici specializzati, coordinati da un montatore che, insieme allo sceneggiatore e all'operatore, è uno dei collaboratori più importanti del regista nella realizzazione dell'opera cinematografica. Il m. viene eseguito mediante l'uso di una speciale macchina detta moviola che permette di esaminare fotogramma per fotogramma i metri di pellicola che sono stati girati, di tagliarli e di giuntarli collegando ad essi il sonoro. ║ Origini del m.: lo sviluppo della tecnica del m. è parte integrante della storia del cinema. I primi sforzi organici per usare il m. in chiave narrativa vennero fatti nelle opere più mature del regista americano D.W. Griffith, The Birth of a Nation (1915) e Intolerance (1916). In seguito la scuola russa degli anni Venti, con Pudovkin e Eisenstein, sviluppò al più alto grado le possibilità espressive del m., elevandolo a elemento-chiave della realizzazione artistica e riconoscendo in esso addirittura lo "specifico filmico", ovvero l'essenza stessa del linguaggio cinematografico come ambito artistico autonomo. • Imp. - In un processo di produzione il m. delle varie parti di un meccanismo o di un apparecchio può avvenire in modo artigianale o in catena. Il m. artigianale è eseguito da un unico montatore, il quale esegue tutte le fasi del m. fino ad ottenere il prodotto finito. Tale metodo consente il raggiungimento di un'elevata qualità dell'opera, ma ha costi elevati e necessita di tempi di produzione lunghi. Nel m. a catena, invece, vengono impiegate diverse persone, ciascuna delle quali si specializza nell'assemblare sempre lo stesso particolare del prodotto che scorre su un nastro trasportatore (catena di m.). In questo modo si ottiene rapidamente e a costi limitati una grande quantità di prodotti finiti, tutti con le stesse caratteristiche qualitative (produzione in serie). L'uso della catena di m., inizialmente adottato negli Stati Uniti nelle fabbriche automobilistiche di Henry Ford al principio degli anni Venti, si è poi rapidamente diffuso. Attualmente alle catene di m. si vanno sostituendo le isole di m. (composte da squadre di operatori che si alternano nelle diverse mansioni) e i robot di m. • Ind. graf. - Operazione detta anche impaginazione, con la quale si dispongono le pagine composte nel formato di stampa secondo un piano prestabilito. Le pellicole dei testi o le lastre di materiale plastico trasparente vengono riunite e fissate per il successivo trasporto sulla lastra stampante (stampa offset) o sulla carta pigmento (stampa rotocalco).