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Monotelismo.

Eresia cristologica sorta nella Chiesa bizantina durante il VII sec. Ne fu sostenitore, in particolare, il patriarca Sergio di Costantinopoli, allo scopo di tentare una conciliazione fra le popolazioni monofisite e quelle fedeli al credo duofisita, stabilito dal Concilio di Calcedonia del 451. I monoteliti accettavano la dottrina della duplice natura di Cristo e la presenza, nel Verbo incarnato, della volontà inerente alla sua natura divina, congiuntamente a quella inerente alla natura umana; d'altra parte, tuttavia, essi sostennero che ad essere operante in Cristo era un'unica concreta volizione, quella divina, che costituiva il tratto di unione ed escludeva ogni possibile dissidio e opposizione fra le due nature dell'unica persona di Cristo. Il M. fu condannato definitivamente dal VI Concilio ecumenico di Costantinopoli (681).