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Monocoltura.

Agr. - Tecnica di sfruttamento del suolo agricolo basata sulla coltivazione di un'unica specie vegetale per più anni di seguito, nella stessa zona. Viene generalmente adottata per la vite, gli alberi da frutto, il mais, la barbabietola da zucchero. I vantaggi di una tale pratica sono limitati alla specializzazione tecnica, ma gli svantaggi sono di gran lunga più numerosi, in quanto essa è causa di una distribuzione irregolare del lavoro durante l'anno, di una maggiore vulnerabilità delle piante nei confronti di parassiti, di una forte dipendenza dall'andamento del mercato. La m., quale unica fonte di reddito, è caratteristica dei Paesi sottosviluppati dell'Africa, dell'Asia e dell'America Latina. In queste zone, infatti, in parte a causa delle condizioni geografiche e climatiche sfavorevoli, in parte in seguito al fenomeno del colonialismo, che impose specializzazioni produttive, era prevalsa in passato un tipo di economia monocolturale; terminato il dominio coloniale non è stato comunque possibile passare ad una diversificazione delle colture a causa della scarsità della domanda e dell'eccessiva specializzazione della manodopera, ormai inserita nell'organizzazione di un sistema basato sulle piantagioni.