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Moldàvia.

Stato (33.700 kmq; 4.337.592 ab.) dell'Europa orientale. Confina a Ovest con la Romania, a Nord, Est e Sud con l'Ucraina. Capitale: Chisinau. Città principali: Balti, Tighina, Tiraspol. Ordinamento: Repubblica. Moneta: leu. Lingua ufficiale: moldavo; diffusi il russo e l'ucraino. Religione: cattolica e cristiano-ortodossa. La popolazione è formata in maggioranza da Moldavi; seguono Ucraini, Russi, Gaugazi, Bulgari ed Ebrei.

GEOGRAFIA

La M. si estende nella parte centrale della Bessarabia, tra il fiume Prut (che la divide dalla Romania) e l'Ucraina. Il territorio è occupato da un ripiano inciso da numerosi fiumi, di cui il più importante è il Dnestr. Il sistema orografico è costituito da una serie di modesti rilievi collinari situati nel Nord e nel centro del Paese. La presenza di molti corsi d'acqua tempera il clima continentale e modella il paesaggio, dando origine a steppe erbose che predominano sulle foreste di latifoglie.
Cartina della Moldavia


ECONOMIA

L'agricoltura è molto fiorente (viti, cereali, patate, barbabietole da zucchero, tabacco) e costituisce una parte molto importante dell'economia moldava. Caratteristiche sono le coltivazioni di alberi da frutta, girasoli ed essenze odorose (lavanda, menta, salvia, rose). Un'altra importante risorsa del Paese è costituita dall'allevamento (bovini, ovini, suini). L'industria è sviluppata nei settori alimentare, del legno, dei metalli, tessile, conciario, dell'abbigliamento. Importante anche la produzione di energia elettrica.

STORIA

La M. è una regione storica della Romania i cui territori orientali furono però spesso sotto il dominio russo. La regione approssimativamente coincidente con la M. indipendente fu abitata sin dal Paleolitico. In tempi storici (II-III sec. d.C.) i Romani estesero la loro influenza sulla parte meridionale del Paese, mentre a Nord continuarono a permanere le popolazioni dei Daci, degli Sciti e dei Geti. Con il declino e la caduta dell'Impero romano, la M. divenne terra di transito verso occidente dei barbari e subì numerose devastazioni. Particolarmente gravi furono quelle degli Unni (375-453), degli Avari e Bulgari (VI-IX secc.) e dei Magiari (X sec.). Dopo il IX sec. fu invasa da popoli turchi e mongoli sino a quando, nei secc. XII e XIV, i Valacchi arrivarono nel Paese e fondarono piccoli Stati, tributari dell'Ungheria. Unificatisi in un solo principato nel 1359, i Moldavi estesero il loro dominio sino al Mar Nero e al fiume Dnestr, prima di diventare vassalli della Polonia nel 1387. Nel XV sec. la M. cominciò ad essere oggetto delle mire dei Turchi, che infine, nel 1538 occuparono tutto il Paese. La dominazione turca durò quasi ininterrottamente sino al XIX sec. Nel 1812, infatti, la pace di Bucarest pose fine al dominio turco, ma assegnò il territorio della futura M. indipendente (Bessarabia) alla Russia, che lo detenne sino alla fine della prima guerra mondiale. Nel 1918 la Bessarabia fu ceduta alla Romania. L'Unione Sovietica rioccupò la regione nel 1940. Essa tornò a essere rumena quando i Tedeschi invasero l'Unione Sovietica nel 1941. I Sovietici si impossessarono definitivamente del territorio nel 1944 e ne fecero la Repubblica Socialista Sovietica di M. Solo alla fine degli anni Ottanta, con il dilagare dei particolarismi nazionali in tutta l'Unione Sovietica, la M. sovietica dichiarò prima la propria sovranità e poi l'indipendenza nel 1991, partecipando alla fondazione della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) e costituendosi in Respublika Moldova con a capo dello Stato Mircea Snegur, del Partito democratico agrario. Si formarono due schieramenti politici interni: da un lato i sostenitori di una riunificazione con la Romania, dall'altro i sostenitori della minoranza russa della popolazione e di una politica filorussa. Tali contrasti arrivarono a provocare sanguinosi scontri, conclusisi con una serie di accordi (1992), con i quali si accordava il diritto di secessione alla regione russofona della Transdnestria, sulla riva sinistra del fiume Dnestr, in caso di annessione alla Romania della M. Nel 1993 fu ratificata l'adesione della M. al CSI, confermata definitivamente dal referendum del 1994. Nell'agosto 1994 entrò in vigore la nuova Costituzione. Nel 1995 la M. entrò a far parte del Consiglio d'Europa. Le elezioni del novembre 1996 decretarono la nomina a presidente di Petru Lucinschi, che proseguì sulla via delle riforme economiche, ma la vittoria dei comunisti nelle elezioni parlamentari del marzo 1998 fu interpretata come un segno di rifiuto verso la politica governativa. Nel 2000 dissidi governativi portarono allo scioglimento del Parlamento; le elezioni anticipate del febbraio 2001 si conclusero con la vittoria di Vladimir Voronin, del Partito comunista.