(dal greco
moîra: parte). Figura femminile della mitologia greca,
già presente nell'
Iliade (XXIV, 49) a rappresentare la sorte che
spetta a ogni essere umano, immutabile e insindacabile anche per gli dei. Nella
Teogonia di Esiodo la
m. non è più una sola; le dee
del destino diventano tre (le cosiddette
Moîrai) e vengono
rappresentate come tre filatrici che reggono le sorti della vita umana:
Cloto, la filatrice della vita,
Lachesi, la fissatrice della
sorte,
Atropo, la irremovibile, che inevitabilmente recide il filo,
ponendo fine alla vita. Nella mitologia orfica sono considerate delle
divinità lunari, connesse con le tre fasi della luna. Corrispondono,
nelle loro funzioni, alle
Parche romane.