Capitale (900.000 ab.) della Somalia e capoluogo della regione del Benadir,
sull'Oceano Indiano. Mercato dei prodotti agricoli delle vallate inferiori
dell'Uebi Scebeli e del Giuba. Industrie del legno, olearie, alimentari,
tessili. Artigianato. • St. - Antichissimo centro commerciale della gente
bantù, già nel sec. VIII era centro di immigrazione degli Arabi
musulmani, divenendo nel X sec. una vera e propria colonia araba. Nel XIII sec.
fu sede di un sultanato e divenne fiorente centro commerciale e culturale.
Decadde nel XVI sec., sia per il nascere di lotte intestine tra Arabi e Somali,
sia per intervento di forze esterne, quali quelle portoghesi, che attaccarono la
città per due volte, nel 1499 e nel 1507. Occupata nel 1871 dal sultano
di Zanzibar, fu da questo ceduta in affitto a una società privata
italiana, che nel 1905 rinunciò ai propri diritti, lasciandola al Governo
italiano, che ne fece la capitale della propria colonia somala. Durante la
seconda guerra mondiale fu dichiarata città aperta; il 26 febbraio 1941
fu occupata dalle truppe inglesi provenienti dal Kenya. Nel secondo dopoguerra
M. fu sede dell'amministrazione fiduciaria italiana fino all'indipendenza
del 1960. • Arte - La città conserva alcuni antichi monumenti: la
moschea Amaurini (1238), la moschea di Facr-el-Din (1269), gli edifici della
Garesa.