(dal greco
mythos: favola e
manía: alterazione psichica).
Psicol. - Tendenza a mentire e ad accettare come realtà, in modo
più o meno volontario e cosciente, i prodotti della propria fantasia.
Nell'infanzia il fenomeno è frequente in bambini dotati di immaginazione
molto vivace. Negli adulti ha invece significato patologico come manifestazione
di una personalità isterica che, attraverso la falsificazione della
realtà, tenta di attirare su di sé l'attenzione degli altri, per
soddisfare il proprio bisogno di stima e di riconoscimento. La
m.
può assumere diverse forme: dall'autoaccusa infamante, causata dal
desiderio di notorietà, alla millanteria, che spinge il mitomane a
considerarsi protagonista di eccezionali imprese di vario tipo, alla simulazione
di malattie o attentati alla propria persona.