Sentimento di compassione profonda per l'infelicità altrui, che spinge a
soccorrere, aiutare e perdonare. ║ Per estens. - Soccorso, perdono, aiuto.
• Mil. - Specie di pugnale in uso nel tardo Medioevo e all'inizio
dell'età moderna, che serviva a dare il colpo di grazia al cavaliere
caduto per abbreviargli l'agonia. Aveva lama a sezione triangolare, larga alla
base, e robusta per poter attraversare l'armatura; era detto comunemente
asperges . • Arte - Nei sedili del coro, piccola mensola applicata
alla faccia inferiore del ripiano mobile del sedile stesso, in modo che, una
volta rialzato questo, essa venga a trovarsi in posizione adatta per servire di
appoggio durante il tempo in cui l'ufficio divino richiede di stare in piedi.
La m. è spesso decorata con bassorilievi e incisioni raffiguranti
figure grottesche, fogliame, scene familiari, ecc. • Rel. e Icon. -
Madre di m.: attributo della Madonna nel
Salve regina. La
rappresentazione iconografica di Maria come
Mater misericordiae, di
origine circestense, ebbe vasta diffusione. La Madonna è rappresentata
nell'atto di accogliere sotto il suo mantello i fedeli, a simboleggiare la sua
protezione contro i pericoli materiali o l'ira divina. • Teol. - La
m. è uno degli attributi di Dio, inseparabile dalla sua giustizia:
infatti, benché Egli non possa essere rattristato dalle miserie umane,
nella sua infinita bontà soccorre gli uomini dal male e dal peccato e
concede ad essi il suo perdono. ║ La teologia morale cattolica considera
la
m. come una virtù morale intimamente connessa alla
carità, anche se diversa è l'origine: infatti mentre la
m.
è provocata dalla compassione verso i mali altrui, la carità
deriva dall'amore verso il prossimo, che discende direttamente da quello verso
Dio. La tradizione catechistica ha assegnato il nome di
opere di m. alle
opere volte ad alleviare i dolori del prossimo. Come esempio di queste
virtù, vengono proposte all'attività caritatevole dei fedeli 14
opere di
m. Queste sono divise in sette opere di
m. corporale
(dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi,
alloggiare i pellegrini, visitare i carcerati, visitare gli infermi, seppellire
i morti) e sette di
m. spirituale (consigliare i dubbiosi, insegnare agli
ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese,
sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i
morti). • Icon. - La rappresentazione iconografica delle opere di
m. si diffuse fin dall'inizio del XI sec., privilegiando nettamente le
opere di
m. corporali; esse furono uno dei soggetti preferiti per la
decorazione di ospedali, ricoveri, ecc. ║ Per estens. -
Opera di
m.: oltre al senso specifico della morale cristiana, ha anche quello
più generico di atto di bontà, di carità verso chi soffre.
• St. -
Compagnia della M. propriamente
Arciconfraternita della
M.: pio istituto di Firenze fondato nel 1240 o 1244 da P.L. Borsi per
provvedere all'assistenza gratuita degli ammalati e dei feriti, al loro
trasporto agli ospedali e per dar sepoltura ai morti abbandonati. Fu
riconosciuta dal comune nel 1329. Ancora oggi i fratelli, che indossano una
cappa nera con la
buffa calata sul viso, assolvono attivamente funzioni
assistenziali diverse; la compagnia dispone di ambulatorio medico modernamente
attrezzato. La sede attuale, occupata dalla Compagnia nel 1576, fu rifatta da A.
Parigi (1575-78) e restaurata nel 1930.