Serie di aerei da caccia francesi, caratterizzati da grande manovrabilità
e dall'ala a delta. Costruiti dall'industria Marcel Dassault-Breguet, sono
utilizzati dall'aviazione francese oltre che da quella di molti altri Paesi.
Molto noto è il
M. III, progettato nel 1956 ed entrato in servizio
nel 1961; viene utilizzato sia come intercettore, sia, nella versione biposto,
per l'addestramento e come cacciabombardiere. Da questo originario modello
derivano il
M. II/5-R da ricognizione, il
5-Ds biposto da
ricognizione e addestramento, il
III/5/50, fornito di postbruciatore per
potenziare la propulsione. Quest'ultimo modello è stato successivamente
innovato con l'adozione di piattaforma inerziale, calcolatori digitali, visione
a testa alta per il pilota, e del telemetro laser aria-suolo. Nel 1964 è
entrato in servizio il
M. IV, bombardiere strategico a Mach 2, utilizzato
per il lancio di missili aria-superficie a testata nucleare. Al 1974 risale il
M. F-1, realizzato in diverse versioni, con velocità Mach 1,2 a
livello del mare e Mach 2,2 a 18.500 m; ha distanza di decollo di 550 m e quella
di atterraggio di 600-700 m. Il
M. 3NG è entrato in servizio nel
1986; esso costituisce l'antesignano di una nuova generazione di velivoli: l'ala
a doppio delta, i piani mobili canard, il bordo di attacco alare con curvatura
variabile, che consente una grande stabilità durante le manovre,
conferiscono ad essi migliori prestazioni nel combattimento. A questa nuova
generazione di
M. appartiene il
M. 2.000 che ha cominciato a
volare nel 1988; sue caratteristiche principali sono: turboreattore, Mach 2 alla
quota di tangenza di 17.060 m, raggio d'azione di 1.480 km o di 3.335 km con
l'ausilio di due serbatoi esterni sganciabili. Utilizzato originariamente come
intercettore e caccia, è stato in seguito impiegato anche per azioni di
attacco a bassa quota. Il
M. 4.000, realizzato nel 1979, ha struttura
simile al
M. 2.000, ma è più pesante; viene utilizzato per
l'intercettazione ad alta quota e per azioni di penetrazione a bassa quota a
grande distanza in cui può lanciare missili a testata nucleare.