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Minòico.

(dal greco Mínōs: Minosse). Che si riferisce a Minosse. ║ Per estens. - Riferito all'arte e alla civiltà pre-elleniche fiorite a Creta. • Arte - V. CRETESE-MICENEO. • Ling. - I reperti archeologici rinvenuti a Creta e nell'area di influenza m.-micenea, attestano l'uso di diverse forme di scrittura cretese-m., proprie evidentemente di differenti forme linguistiche, o di una lingua passata attraverso varie fasi. Il principale studioso delle iscrizioni cretesi-m., A. Evans, ha catalogato i relativi documenti nella seguente cronologia, distinguendo tipologie diverse di scrittura: un periodo più antico (secc. XX-XVII a.C.), caratterizzato da una scrittura geroglifica o pittografica, usata solo a Creta per sigilli e tavolette di argilla, di decifrazione incerta; un periodo intermedio (secc. XVII-XV) con scrittura definita lineare A, attestata da numerose iscrizioni su tavolette di argilla, su oggetti votivi e muri, in vari centri cretesi. Si tratta di una scrittura sillabica frammista a elementi ideografici, propria di una lingua ancora non completamente decifrata, ma, date alcune analogie con altre lingue dell'area anatolica, quale il luvio, gli studiosi sono concordi nel considerarla una lingua di tipo indoeuropeo. La terza categoria di documenti appartiene a un periodo più recente (secc. XVI-XIII) ed è costituita da un cospicuo numero di tavolette di argilla e di altro materiale votivo e funerario rinvenuto non solo a Creta, ma anche nei principali centri micenei dell'antica Grecia e dell'area mediterranea. La scrittura di tali reperti è stata definita lineare B e si tratta di una scrittura sillabica, probabilmente un adattamento della lineare A a una lingua differente, il miceneo, un antichissimo dialetto greco. La sua decifrazione risale solo al 1952, quando fu interpretata da M. Ventris.